Festa a Napoli per gli 800 anni dell’Università Federico II

NAPOLI (ITALPRESS) – La bellezza di 800 candeline sulla torta di compleanno dell’Università Federico II di Napoli che conclude, proprio nel giorno dell’anniversario della fondazione (5 giugno 1224), al Teatro San Carlo, le celebrazioni per i suoi otto secoli di storia. Un percorso che è iniziato mesi fa con l’inaugurazione dell’anno accademico, lo scorso 13 novembre, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e che è proseguito all’insegna di grandi eventi che hanno visto protagonisti del calibro di Andrea Bocelli, Alberto Angela, Alessandro Barbero e Massimo Recalcati. Accanto a questo, anche le iniziative degli studenti, i tornei sportivi, senza dimenticare la presentazione dello short movie dedicato all’imperatore Federico II e le manifestazioni con le scuole che hanno scritto e messo in musica canzoni dedicate all’Ateneo laico più antico del mondo e al suo fondatore. Si è giunti così alla settimana clou aperta lunedì dalla “Giornata dello studente” prima del concerto di ieri sera di Malika Ayane in piazza Del Gesù Nuovo. Oggi il gran finale ospitato dal Massimo Partenopeo, in una serata condotta dalla giornalista Lorenza Foschini e impreziosita dal divulgatore scientifico Alberto Angela, laureato honoris causa della Federico II, a cui tocca l’onore e l’onere di regalare al pubblico in sala il racconto lungo 800 anni dell’ateneo. Ad aprire la serata però, c’è stata la presentazione della moneta celebrativa prodotta per l’occasione dall’Istituto Poligrafico e dalla Zecca dello Stato italiano. Il palco del San Carlo è stato anche il palcoscenico per la premiazione dei Laureati Illustri: la scrittrice Viola Ardone, il capo del Dipartimento per Affari interni e territoriali, Ministero dell’Interno, Claudio Palomba, il Chair Mission Board for Vaccination, Gualtiero Walter Ricciardi, il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo, lo scrittore Roberto Saviano, l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone e la scrittrice Chiara Valerio. A chiudere la festa, il concerto lirico a cura dell’associazione Nuova Neapolis APS con i solisti dell’orchestra da Camera di Napoli.
“Provo una grande emozione, come un ritorno a casa – dice Roberto Saviano -. Quando ho studiato alla Federico II pensavo di non andare via, volevo fermamente vivere a Napoli, poi le cose sono andate diversamente e chi sa che non possano cambiare ancora. Detto ciò sono molto emozionato e auguro a questa università di attirare più studenti possibili dal mondo, non solo dal circondario campano. Sono convinto che oggi Napoli possa avere un ruolo fondamentale di cesura tra mondo arabo e la Mitteleuropa. Un ruolo di ponte evidente – conclude lo scrittore – e mi dispiace molto che continui il Sud a non essere il centro delle progettualità politiche dei governi italiani”.
“Essere qui – dice la scrittrice Viola Ardone – significa dare ragione a quell’imperatore che decise di investire sui giovani, di investire sugli intellettuali e di immaginare che un regno si potesse basare non soltanto sul potere, sulla guerra, sul denaro, ma sulla cultura”.
“E’ un momento di grande gioia, ma anche di grande emozione – afferma l’ex rettore, oggi sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi -. Questa è la nostra casa, la mia casa, la casa dei tanti napoletani, campani, meridionali, che si sono formati qui per secoli. E’ un momento anche di riflessione e di impegno per avere un’università sempre più forte, sempre più di qualità, sempre più aperta e inclusiva, sempre più legata e intersecata con la città, così come è stata nella sua storia e così come deve essere nel futuro”.
“Otto secoli di storia sono importanti – sostiene il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca – ma bisogna fare i conti con le nuove sfide e con la realtà concreta. Le nuove sfide sono le nuove tecnologie e da questo punto di vista l’ateneo è all’avanguardia. Poi ovviamente bisogna tenere fede all’appello di Francesco De Sanctis di non separarsi dalla vita concreta, dai problemi di oggi che si chiamano autonomia differenziata e una propensione verso forme di autoritarismo un pò camuffate. C’è da preoccuparsi – prosegue il governatore – in un Paese nel quale si discriminano intellettuali, scrittori perchè non favorevoli al potere, si licenziano giornalisti perchè si rifiutano di pubblicare interviste finte, si concepiscono le istituzioni come un bottino da gestire privatamente. Questi sono i problemi di oggi rispetto ai quali l’università deve essere attenta per costruire donne e uomini liberi” spiega De Luca che per i prossimi 800 anni di vita della Federico II si augura proprio che “sia luogo non solo di produzione scientifica, di produzione culturale, di formazione, ma di costruzione di uomini liberi senza i quali una democrazia non vive”.
“Noi stasera spegniamo queste 800 candeline e lo facciamo pensando alle migliaia e migliaia di uomini e donne che hanno dato il loro contributo facendo grande quest’ateneo nei secoli – commenta infine il rettore, Matteo Lorito -. Lo facciamo pensando al futuro, alle nostre 20mila matricole grazie alle quali rinasce questa università che, seppur così antica, ogni anno ringiovanisce e continua ad andare avanti svolgendo la sua missione, rinnovare la promessa che fece Federico II quando chiamò agli studi dicendo a tutti di venire a Napoli, il giorno di san Michele, il 29 settembre 1224, per iniziare l’anno accademico della prima università statale del mondo occidentale”.

– foto xc9/Italpress –
(ITALPRESS).

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