MILANO (ITALPRESS) – A Milano si sono svolte le consuete cerimonie in ricordo dei militanti di destra Sergio Ramelli, ucciso 49 anni fa da esponenti di Avanguardia Operaia, ed Enrico Pedenovi, assassinato 48 anni fa da esponenti di Prima Linea. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha preso parte alla deposizione delle corone d’alloro sulla targa di Ramelli agli omonimi giardini di via Pinturicchio e, successivamente, sulla targa in ricordo di Pedenovi in viale Lombardia. In prima fila con il primo cittadino, c’era il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ed era presente anche la ministra del Turismo, Daniela Santanchè. “Quegli anni sono stati anni veramente terribili. In particolare l’omicidio di Ramelli era stato molto grave. Poi il tempo restituisce dimensioni e anche una visione corretta delle cose. In maniera bipartisan credo che la memoria di Ramelli sia stata ricordata – ha detto il sindaco Sala, a margine della commemorazione del militante del Fronte della Gioventù – . Mi tocca ripetere le parole che ho detto anche in altri anni. Io ci ho sempre tenuto a questo momento, non solo perchè è giusto, ma anche perchè tutte le nostre storie personali, di quelli della mia generazione, sono state attraversate da quei momenti. Io me li ricordo bene quegli anni e sono stati anni terribili”. Ieri “stavo rileggendo qualcosa su quegli anni e per esempio c’è un ricordo di Veltroni che ricostruisce il clima e la figura di questo povero ragazzo. Quindi io sono qua con convinzione, perchè credo che sia giusto, ma anche con partecipazione”, ha concluso Sala. “Per chi come me c’era in quel 1975, questa è sempre una giornata che ti crea forti emozioni – ha sottolineato La Russa – . Quel 29 aprile arrivò la notizia che Sergio non ce l’aveva fatta, una di quelle cose che ti toccano e che ti rimangono addosso per sempre. L’avevo visto l’ultima volta al cinema tre giorni prima della morte, venne a salutarmi e poi non l’ho più visto. Non ero andato a trovarlo in ospedale perchè non volevo vederlo in quelle condizioni. Poi per anni siamo stati vicino alla madre che ha sempre predicato amore e rifiutati ogni espressione di odio e vendetta. Neanche nei confronti di chi aveva gli ucciso il figlio”, ha concluso La Russa. (ITALPRESS).
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