Compensazione cartelle Equitalia con crediti PA e con crediti erariali. Compensare cartelle Equitalia scadute e altre informazioni utili sui crediti per pagare i debiti.
Grazie alle Legge di Stabilità, per tutto il 2016 sarà possibile eseguire la compensazione Equitalia con crediti PA ed erariali. Lo stesso provvedimento ha previsto la compensazioni tra crediti avvocati per spese di giustizia e debiti fiscali. Prima di addentrarci nei dettagli vediamo cos’è la compensazione delle cartelle Equitalia e come funziona.
Compensazione delle Cartelle Equitalia, cos’è e come funziona
La Compensazione Equitalia è quel sistema che consente al debitore di pagare le proprie cartelle sfruttando i crediti erariali e quelli accumulati nel tempo dalla Pubbliche Amministrazioni.
Ciò significa che le cartelle Equitalia possono essere pagate sfruttando i crediti Irpef, Ires, IVA e le altre imposte a carico del contribuente. Non solo le cartelle Equitalia possono essere pagate in questo modo ma anche tutte le spese accessorie.
Per sfruttare questa metodo di pagamento, il debitore potrà usare il modello “F24 accise” con il codice tributo RUOL. Il modello F24 accise potrà essere impiegato per compensare tutto il debito dovuto a Equitalia o solo una parte di esso.
Se la compensazione Equitalia va a coprire solo una parte del debito dovuto, sarà necessario comunicare a Equitalia quali sono le cartelle esattoriali da attribuire a quel pagamento.
La scelta dei debiti da “compensare” va fatta entro 3 giorni dal pagamento del modello F24 accise se questo pagamento va fatto tramite banca, sportelli postali o online, mentre se il modello F24 accise sarà pagato direttamente presso gli sportelli Equitalia la scelta delle cartelle da compensare potrà avvenire contestualmente.
Grazie a questo provvedimento è posssibile pagare le cartelle equitalia sfruttando i crediti d’imposta che altrimenti sarebbero dovuti essere rimborsati.
Compensazione Equitalia, requisiti
A chi spetta la compensazione delle cartelle Equitalia? A tutti i soggetti che hanno dei crediti tributari e hanno:
– cartelle di pagamento Equitalia relative a imposte erariali
– ricevuto uno o più avvisi relativi all’accertametno delle imposte dirette e dell’Iva destinate a divenire esecutivi dopo il termine di 60 giorni dalla notifica.
I crediti possono essere sfruttati anche dalle imprese (crediti PA).
Quali crediti possono compensare i debiti Equitalia
Si parla di credi compensabili in riferimento ai crediti disponibili per saldare le cartelle Equitalia. Tali crediti che consentono il pagamento delle cartelle esattoriali Equitalia, sono:
– Credito di tipo erariale, vale a dire Irpef, Iva, Ires, Irap, addizionali comunali e regionali Irpef.
-Tutti i crediti che possono essere collocati nella sezione Erario del modello F24.
Da ciò si evince che sono esclusi dai crediti da usare per le compensazioni Equitalia, tutti i crediti INPS e INAIL.
Compensazione Equitalia per cartelle scadute
Le cartelle scadute non hanno diritto ad alcun tipo di compensazione.
In presenza di debiti iscritti a ruolo relativi a imposte erariali e accessorie, se il debito è superiore a 1.500 euro ed è scaduto, non sarà possibile sfruttare alcun tipo di compensazione.
Il contribuente può usare i suoi crediti per la compensazione di cartelle scadute se provvede a pagare parzialmente i debiti fino a raggiungere un importo inferiore a 1.500 euro mediante il pagametno diretto del ruolo, con rateizzazione e presentazione del modello F24 accise.
Crediti PA per la compensazione Equitalia
Questa possibilità è offerta a tutte le imprese che hanno un debito Equitalia e che a loro volta sono creditori della Pubblica Amministrazione.
Se l’impresa ha svolto un lavoro per un appalto pubblico e deve ancora riscuotere un pagamento da una Pubblica Amministrazione, può usare quel credito commerciale per compensare le cartelle Equitalia.
Per sfruttare questa possibilità, l’amministrazione interessata dovrà certificare il credito. I crediti PA che possono essere usati per la compensazione cartelle Equiatlia sono i crediti certificati non prescritti, certi, liquidi ed esigibili verso Stato, Regioni e Province ma anche verso enti locali, enti del Servizio sanitario Nazionale e altri enti pubblici.
Tali crediti potranno andare a compensare cartelle Equitalia riferite a debiti tributari (imposte da versare allo Sato, Regione e altri enti locali) e debiti previdenziali e assistenziali (compensazione equitalia Inps, inail…).