VENEZIA (ITALPRESS) – Questa mattina, nell’aula Baratto di Ca’ Foscari, ha preso il via “Venezia Brevetti 550”, una rassegna di convegni e incontri proposti dall’Università Ca’ Foscari, in collaborazione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e l’Archivio di Stato di Venezia, per celebrare i 550 anni dalla prima legge europea sulla proprietà industriale, istituita il 19 marzo 1474. A fare gli onori di casa la rettrice, Tiziana Lippiello, a cui sono seguiti i saluti del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Presenti, inoltre, il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, il viceministro, Valentino Valentini, la vicepresidente della Regione Veneto, Elisa De Berti, l’assessore all’Istruzione, Elena Donazzan, oltre a numerosi illustri relatori e autorità civili.
“Nei suoi oltre 1600 anni di storia, la Serenissima ha rappresentato uno dei più grandi centri nei quali confluivano non soltanto merci da tutto il mondo, ma, soprattutto, tanta conoscenza”, ha spiegato il sindaco Luigi Brugnaro. “Inizia nel 1300, infatti, con i viaggi di Marco Polo in Cina, l’acquisizione di un nuovo sapere e di enormi ricchezze. Sapere che si è evoluto e plasmato nel tempo, dando vita ad arti e mestieri che hanno caratterizzato la storia veneziana, come nel caso dell’arte vetraria che si svilupperà poi nell’isola di Murano, diffondendosi poi in tutta Europa. La storia dei brevetti nasce proprio in Laguna, il 19 marzo 1474. Furono infatti più di 2000 i brevetti concessi a cittadini veneziani e stranieri, donne e uomini, di qualsiasi ceto sociale, dal Senato di Venezia tra il 1474 al 1797. Tra questi, ci fu anche il brevetto concesso a Galileo Galilei, riguardante l’invenzione del suo telescopio. La Repubblica Serenissima ha così tutelato l’intelletto, il pensiero, l’intuizione che ha aperto nuovi mercati. Una tutela che è libertà di impresa”.
“Ora – ha aggiunto – con il progetto “Venezia Città Campus” vogliamo riportare sempre più “sapere” in città, attirando giovani studenti provenienti da tutta Europa, offrendo loro sempre più servizi. E tra i servizi offerti c’è anche il mondo del lavoro, l’occupazione, dove poter applicare ciò che viene studiato. E il distretto industriale di Porto Marghera, dove nel Novecento i diversi brevetti portarono anche Giulio Natta a prendere il Nobel per la chimica nel 1963 per lo studio sui polimeri ed oggi è sede di sperimentazioni ed innovazioni, come quella per l’idrogeno. L’ingegno, nel passato così come nel presente, è sempre stato il motore dell’innovazione e, proprio Venezia, è stata in grado di capire quanto fosse importante proteggere e tutelare questo aspetto della condizione umana, attraendo menti eccelse e ricchezza intellettuale. Perché Venezia è la più antica città del futuro”.
Alle parole del sindaco sono seguite quelle del ministro Urso. “L’evento di oggi si pone, non a caso, come passaggio di testimone dell’avvio del B7 di Confindustria e del G7 dell’Industria, Tecnologia e Digitale che nei prossimi tre giorni vedranno confrontarsi, tra Verona e Trento, centinaia di imprenditori nazionali e internazionali. All’inizio di questa legislatura – ha aggiunto – proprio perché riconosciamo le imprese come soggetti principali dell’economia, e il Made in Italy come l’eccellenza della tipicità e della peculiarità del nostro paese, abbiamo realizzato la legge quadro sul Made in Italy e istituito la Giornata Nazionale del Made in Italy che si svolgerà ogni anno, a partire dal 2024, il 15 aprile, data di nascita di Leonardo Da Vinci, simbolo per eccellenza dell’incontro tra cultura, scienza e innovazione”.
foto: ufficio stampa comune di Venezia
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