REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – Qual è il futuro del sistema aeroportuale dello Stretto? E’ questa la domanda al centro del dibattito organizzato dalla Fondazione Magna Grecia e che si è svolto a Reggio Calabria, a Palazzo San Giorgio, sede del Comune calabrese. Un incontro per fare il punto della situazione dell’Aeroporto dello Stretto, un’importante infrastruttura per lo sviluppo del territorio tra la Calabria e la Sicilia. Lo scalo, infatti, si trova a Reggio Calabria ma interessa tutta l’area dello Stretto.
“Il futuro inizia oggi”, ha detto Nino Foti, presidente della Fondazione. Ieri proprio a Reggio Calabria Ryanair ha annunciato il lancio di una nuova base nella città calabrese con otto destinazioni, di cui cinque internazionali. Per Foti è “un’ottima notizia” e “significa che qualcosa si muoverà”. “Il passato recente – ha spiegato – è un pò triste perchè avere lasciato l’aeroporto storico di Reggio Calabria per quasi due anni dopo la pandemia con un solo volo per Roma, mentre gli altri aeroporti si sono sviluppati, è stato qualcosa di increscioso. Un recente rapporto dell’Assaeroporti – ha continuato – ha stabilito che in Italia ci sono stati 200 milioni di passeggeri nell’ultimo anno, trenta milioni in più della Francia”. Questo perchè, secondo il presidente della Fondazione Magna Grecia, “il viaggiatore italiano, soprattutto del Mezzogiorno, viaggia in funzione dei bisogni, per tornare alle radici, trovare i parenti, per motivi di lavoro o sanitari. Parlare di Reggio Calabria significa metterla nell’insieme degli altri aeroporti del Sud che hanno avuto un incremento importante”. Foti quindi auspica che l’arrivo di Ryanair sia un “punto di partenza” e che Ita “aggiunga altri voli”.
In generale, però, per lo sviluppo dell’area dello Stretto sono comunque necessarie le giuste infrastrutture. “L’Italia è divisa in due”, ha detto Foti, parlando anche dell’alta velocità ferroviaria che “avrebbe attratto 24 miliardi di euro”. “Cosa succede – ha aggiunto – se per fare l’alta velocità ci vogliono dieci anni? Bisogna rafforzare gli aeroporti che producono reddito, aumentano il Pil e l’occupazione perchè creano sviluppo sul territorio”.
Per Antonello Colosimo, presidente dell’organismo di vigilanza della Fondazione Magna Grecia e presidente di sezione della Corte dei Conti, il sistema aeroportuale dello Stretto “non raccoglie soltanto cittadini calabresi ma anche coloro in partenza dal bacino di Messina e della Sicilia. Tenendo conto che l’approvazione del progetto esecutivo del ponte sullo Stretto di fatto collega l’Isola alla terra ferma – ha aggiunto – si tratta di un unico flusso di potenziali viaggiatori che deve trovare un sistema aeroportuale a Reggio Calabria degno di questo nome”.
Pietro Caldaroni, responsabile comunicazione e relazioni istituzionali di Ita Airways, ha fatto il punto sull’impegno della compagnia nello scalo reggino. “Serviamo l’aeroporto di Reggio Calabria da e per Roma Fiumicino e Milano Linate – ha spiegato – ma il nostro servizio non è punto a punto perchè poi garantiamo connessioni da questi aeroporti verso tutto il nostro network nazionale, internazionale e intercontinentale. Due frequenze giornaliere su Roma e due su Milano – ha affermato – che garantiscono le connessioni per promuovere la mobilità dei cittadini calabresi in tutto il mondo e per alimentare i flussi turistici verso la Calabria e Reggio Calabria. I nostri voli – ha aggiunto – hanno un riempimento buono ma si potrebbe fare di più. Il nostro obiettivo è stimolare ancora di più la domanda per riempire ancora i nostri voli verso Roma e Milano”.
Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in videocollegamento, si è detto contento dell’accordo con Ryanair. “L’aeroporto di Reggio Calabria – ha affermato – può essere davvero l’aeroporto dello Stretto, capace di attrare l’utenza della Sicilia orientale e Ryanair ci crede moltissimo e fortemente. Il passo successivo deve essere quello di consolidare questo rapporto. Bisogna anche lavorare perchè altre compagnie decidano di volare da e per Reggio”, ha sottolineato Occhiuto.
Tra gli interventi, anche quelli di Carmelo Versace, vicesindaco della Città metropolitana di Reggio Calabria, Antonino Tramontana, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, Santo Strati, direttore di Calabria Live, e Santo Biondo della segreteria nazionale della Uil.
Pierluigi Di Palma, presidente di Enac, in videocollegamento, da parte sua, ha parlato del “modello che un pò alla volta si sta realizzando anche in Calabria”. Lo scalo reggino “sembrava un aeroporto abbandonato con realtà di passeggeri molto marginali”, ha affermato, mentre “oggi comincia a diventare una realtà che può fare della domanda e dell’offerta un punto di potenziamento dei network aeroportuali”.
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(ITALPRESS).
A Reggio Calabria focus su futuro del sistema aeroportuale dello Stretto
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