LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – L’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR) ha riferito che diversi mercenari siriani sono stati in Libia per un lungo periodo e non sono affatto tornati. Circa 3.000 mercenari siriani fedeli alla Turchia sono stati osservati fuggire dalle basi militari in Libia. Alcuni sono fuggiti in varie regioni libiche con l’intenzione di lavorare, mentre altri hanno lasciato il territorio libico dirigendosi verso l’Unione Europea. “Il numero di mercenari siriani ha superato i 7.000 pochi mesi fa, di cui circa 3.000 sono fuggiti e sono diventati rifugiati in Nord Africa ed Europa”, ha osservato l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Sono scoppiate controversie tra i mercenari siriani che combattono in Libia a seguito della riduzione dei loro stipendi. Ciò ha ostacolato il processo di rotazione tra i gruppi. Secondo il rapporto del SOHR, “i mercenari o gli appaltatori hanno rifiutano di schierarsi in Libia dopo che i loro stipendi sono stati tagliati di circa 200 dollari in seguito alla cessazione delle ostilità nel paese. In precedenza guadagnavano circa $2.500 (€2,311.25) al mese. Il disaccordo sui salari ostacola il processo di rotazione tanto che gli individui sono rimasti lì per più di un anno, anche se le rotazioni tra i gruppi dovrebbero avvenire ogni tre mesi”. Il rapporto aggiunge: “La diminuzione del numero di mercenari siriani nei campi militari libici ha costretto la Turchia ad aumentare gli stipendi mensili da 200 a 375 dollari, in mezzo all’insoddisfazione delle fazioni fedeli alla Turchia per i magri salari mensili che coprono a malapena le spese di cibo e bevande”.
Il rapporto concludeva: “L’intelligence turca si sta preparando a trasferire nuovi gruppi di mercenari in Libia e a rimpatriarne altri in cambio”. La Libia è nel caos da quando una rivolta sostenuta dalla NATO ha rovesciato il leader di Moammar Gheddafi nel 2011. Il paese è stato diviso per anni tra amministrazioni rivali.(ITALPRESS).
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