RIMINI (ITALPRESS) – Missione al Cairo per il Meeting per l’amicizia fra i popoli, che si tiene ogni anno a Rimini. Il 14 gennaio scorso è atterrata all’aeroporto internazionale della capitale egiziana una delegazione composta dal presidente Bernhard Scholz, dal direttore Emmanuele Forlani e dalla responsabile delle mostre Alessandra Vitez. Ad accoglierla Wael Farouq, componente della redazione culturale del Meeting e “inviato speciale” nei paesi di lingua araba.
La mattinata di lunedì 15 è stata dedicata alla visita dei luoghi in cui secondo una tradizione millenaria la Sacra Famiglia di Nazareth ha soggiornato per vari mesi.
La delegazione ha visitato una chiesa e un monastero sul Nilo, dedicati alla Vergine Maria, la prima costruita nel IV secolo proprio per ricordare la presenza della Sacra Famiglia. Un mosaico ricorda che proprio dalla grotta che affaccia direttamente sulle sponde del fiume i tre profughi, in fuga dal re Erode, si sarebbero imbarcati continuando la loro fuga. L’altare nella cripta è ricoperto dai biglietti di preghiera dei fedeli che arrivano in pellegrinaggio.
La zona del Cairo copto è detta «delle sette chiese», ed è vicina alla moschea Amr, la prima costruita dagli arabi, e alla sinagoga di Ben Ezra, dove la tradizione vuole sia stato ritrovato il piccolo Mosè.
Ma qual era lo scopo principale della visita al Cairo? Come spiegano Bernhard Scholz e Alessandra Vitez, “vogliamo realizzare una mostra sulla Fuga in Egitto, mostrando luoghi cari a cristiani e musulmani, per un evento che è percepito come sacro da varie religioni. Una mostra in piena linea con la vocazione del Meeting, per portare alla luce esperienze sia storiche sia contemporanee di dialogo vissuto”.
Nel pomeriggio poi la delegazione del Meeting di Rimini ha visitato l’Ambasciata italiana d’Egitto, accolti dall’ambasciatore Michele Quaroni. Con lui un dialogo sul ruolo del Meeting nel contesto internazionale e in Egitto, ricordando il Meeting Cairo del 2010 e 2012 e le presentazioni ad Alessandria e al Cairo nel 2018, prospettando la possibilità di un lavoro comune nel 2025. “La speranza – spiega Scholz – è riproporre in futuro eventi simili”.
Martedì 16 gennaio, come racconta Wael Farouq, l’incontro con Anba Ermia, vescovo generale e presidente del Centro culturale Copto ortodosso. Il vescovo Ermia, che fu al Meeting nel 2011, si è detto molto contento di realizzare insieme la mostra sulla Fuga in Egitto al Meeting. «Siamo rimasti colpiti», commenta Wael, «da questa chiesa povera e perseguitata ma che vive profondamente la sua fede, lavorando silenziosamente per il bene».
Al direttore Emmanuele Forlani il compito di offrire una sintesi delle due giornate: “Due giorni intensi, vissuti senza respiro, ma di cui essere profondamente grati. Al termine della visita non si può non ringraziare per l’accoglienza e per la bellezza che abbiamo visto per i luoghi della Fuga in Egitto. Altrettanta gratitudine va a Wael Farouq, senza il quale la visita non sarebbe stata possibile, e assieme a lui agli amici che realizzeranno la mostra”.
– Foto Meeting di Rimini –
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