PALERMO (ITALPRESS) – Il lavoro è appena cominciato e dopo i fatti degli ultimi giorni diventa ancora più intenso: l’incontro a Villa Whitaker tra il prefetto di Palermo Massimo Mariani e la stampa è un’occasione per illustrare le numerose sfide che attendono le istituzioni negli ultimi mesi, in particolare per quanto riguarda la mala movida.
L’ennesimo episodio legato a quest’ultima è stato il più grave, con l’assassinio di Rosolino Celesia nei pressi della discoteca Notr3 durante la notte tra mercoledì e giovedì: la morte del giovane ha incrementato gli interrogativi tra le istituzioni, ma l’incontro con fini di coordinamento di ieri pomeriggio (sempre a Villa Whitaker) è stato un primo passo per tracciare il percorso. Tale appuntamento, spiega Mariani, è servito a “guardarci in faccia tutti e mettere in atto le misure di massima che servono adesso: questi fenomeni non vanno sottovalutati, ma toccherà all’autorità giudiziaria valutare determinati scenari. Quello che viene sbrigativamente chiamato mala movida riguarda fenomeni di degrado urbano che si trovano in qualsiasi città e violazioni ripetute delle regole del vivere civile. Questo fenomeno non può essere gestito per intero dalle forze di polizia, ma bisogna creare le condizioni per tenerlo sotto controllo: è inammissibile che si entri in discoteca con un’arma e si uccida un ragazzo”.
L’omicidio di Celesia si iscrive in un registro di episodi che tracciano una Palermo fuori controllo nelle ore notturne, tra risse e furti con vetrine spaccate che stanno gettando nel panico cittadini e commercianti. “Il controllo del territorio viene svolto con operazioni sia ordinarie che ad alto impatto: in via La Lumia abbiamo fatto un’operazione molto intensa in seguito alla sparatoria – racconta il prefetto, – I commercianti che subiscono atti predatori hanno tutto il diritto di essere allarmati e arrabbiati, ma è impossibile riuscire a prevenire tutto pur avendo organi di sicurezza di grande qualità. Domani ci sarà una nuova riunione sulla sicurezza e dopo Natale convocheremo la commissione provinciale di vigilanza per parlare del Capodanno: vogliamo assicurare ai cittadini che tutto si svolga senza incidenti”. Mariani chiude poi a un possibile intervento dell’esercito, evidenziando come “la sicurezza non può essere affidata direttamente alle forze armate, ma bisogna creare le condizioni per ripristinare il circuito del divertimento nel massimo della correttezza: l’esercito venne in seguito alle terrificanti stragi del 1992, ma era una situazione completamente diversa”.
Tornando alla questione mala movida, il prefetto sottolinea l’urgenza di insistere su attività di prevenzione: “La legge italiana ci consente di applicare il Daspo urbano a chi non rispetta le regole. C’è un disagio giovanile che trova sfogo in risse, schiamazzi e atti di vandalismo: quando un adolescente viene sottratto alla scuola gli effetti si notano presto, aveva ragione Popper quando sottolineava gli effetti negativi dei mezzi di comunicazione sui giovani. Per la gestione dei minori abbiamo a disposizione uno strumento importante come il decreto Caivano”. La riflessione di Mariani si conclude con l’auspicio che “l’omicidio di ieri possa spingere i giovani a riflettere: per il contrasto allo spaccio bisogna intensificare non solo i controlli, ma anche il dialogo con le scuole”.
– Foto: Xd8/Italpress –
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