Vent’anni di Garante di Roma, Nordio “Elemento fondamentale di civiltà”

ROMA (ITALPRESS) – Vent’anni di Garante di Roma Capitale e dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale. Questo il titolo dell’incontro in Campidoglio al quale ha partecipato il Ministro della Giustizia Carlo Nordio insieme fra gli altri alla Vicesindaca di Roma Silvia Scozzese, alla Presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli, al Garante di Roma Valentina Calderone e al Garante Nazionale de diritti delle persone private della libertà personale.
Nordio ha espresso la propria gratitudine “verso le figure dei Garanti che sono un elemento fondamentale di civiltà nella concezione che la modernità deve avere verso la figura del reato, del reo e della funzione penale. Nelle carceri che ho visitato la prima cosa che ho scoperto e che avevo intuito da Magistrato è la grande differenza tra un istituto e un altro. Da un lato ha trovato istituti modello e dall’altro istituti incompatibili con la funzione rieducativa. La mia idea è che per dare una attuazione al principio costituzionale della funzione rieducativa della pena occorre che i detenuti siano posti in condizione di lavorare e che abbiano gli spazi sufficienti per esercitare attività fisiche che sono distensive. Ci sono delle carceri in Italia in cui gli spazi esistono e lì si vedono i risultati”
“Ce ne sono altri – ha affermato il Ministro prendendo ad esempio Regina Coeli – dove gli spazi non ci sono. Uno dei nostri obiettivi è di ridurre l’affollamento carcerario e trovare nuovi spazi e nuove strutture. Difficilissimi da reperire in Italia per vincoli idrogeologici, urbanistici, architettonici e per l’effetto Nimby. La costruzione di un carcere è difficile e lunga. La nostra idea è di individuare strutture nelle caserme dismesse che siano compatibili e dove esistono spazi idonei allo sport e al lavoro”.
Tornando a Regina Coeli Nordio ha spiegato “E’ un edificio quasi incompatibile con una struttura carceraria moderna ma è intoccabile per storia e pregio architettonico. Sono stati detenuti decine di partigiani, resistenti e persone poi fucilate dai nazisti. C’è l’ala dove furono detenuti Pertini e Saragat. Questi luoghi andrebbero trasformati in musei, perchè ora sono incompatibili con una moderna concezione dell’esecuzione della pena, sia per la polizia penitenziaria che per i detenuti”.

“Roma è stata la prima ad istituire la figura del Garante nel 2003 avviando un percorso virtuoso e anticipando lo sviluppo della normativa nazionale. Per rafforzarne l’autonomia e l’indipendenza, abbiamo modificato il regolamento vigente che prevede che sia eletto dall’Assemblea Capitolina e non più con nomina diretta del Sindaco. Svolge un ruolo imprescindibile di garanzia, di monitoraggio, di stimolo per interventi normativi e concreti e per migliorare le condizioni di vita all’interno degli istituti penitenziari e degli altri luoghi di privazione della libertà. L’obiettivo è la dignità della persona e il suo reinserimento che passa da misure e progetti per dare opportunità e una seconda vita a tutti, guardando al loro futuro una volta consumata la pena”, ha affermato la Presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli.
“Roma è stata la prima città, nel solco dell’impegno di Leda Colombini a istituire nel 2003 il primo Garante delle persone detenute. L’invenzione dei garanti territoriali si deve all’intuizione di Luigi Manconi e all’iniziativa del sindaco Walter Veltroni e del consigliere Silvio Di Francia. Garantire i diritti dei detenuti è un tema di grande attenzione nel nostro Paese, perché il sistema carcerario necessita, come notato dal presidente Mattarella, una profonda riforma. Queste figure vanno valorizzate e lo sono state attraverso la costituzione in sede all’Anci di una consulta dei Garanti. Il ventennale è l’occasione per testimoniare l’attenzione di Roma Capitale nei confronti dei detenuti”, ha affermato la vicesindaca Silvia Scozzese.

“La celebrazione per i vent’anni dei Garanti territoriali è motivo di orgoglio per la città di Roma, prima ad aver istituito questa figura. Questo non può che spronarci a fare sempre meglio, perché moltissimi sono ancora i diritti negati a chi è privato della libertà personale. Investire nella costruzione di una rete cittadina forte in grado di offrire servizi e rispondere alle esigenze delle persone, ma anche lavorare affinché la figura dei Garanti territoriali possa essere sostenuta in seno all’Anci attraverso la costituzione di una Consulta. C’è ancora molto da fare, dopo vent’anni, per espandere e accrescere la cultura dei diritti e delle garanzie, e con questa iniziativa abbiamo voluto manifestare il nostro impegno in questa direzione”, ha dichiarato la Garante di Roma Capitale Valentina Calderone.

– foto: xl5/Italpress –

(ITALPRESS).

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