Bari, Caduceo d’Oro 2023 consegnato a Fitto, Gemmato e Montanaro

BARI (ITALPRESS) – Fitto, Gemmato e Montanaro hanno ricevuto l’11 novembre a Bari il “Caduceo d’Oro 2023” e hanno discusso del “Pnrr e il rilancio della sanità italiana” e delle nuove “opportunità per la professione e per la farmacia”. La cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento, organizzata dall’Ordine interprovinciale dei farmacisti di Bari e Barletta-Andria-Trani, si è svolta nel pomeriggio al Salone San Nicola, Palazzo della Camera di Commercio di Bari (corso Cavour 2). La manifestazione si è aperta con i saluti delle autorità e l’introduzione di Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente dell’Ordine dei farmacisti delle province di Bari e di Barletta- Andria-Trani. Sono poi intervenuti Raffaele Fitto, ministro per gli “Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr”, e Marcello Gemmato, sottosegretario di Stato al Ministero della Salute; subito dopo si è svolto il convegno dal titolo ‘Pnrr e il rilancio della sanità italiana. Opportunità per la professione e per la farmacia” moderato dal giornalista e direttore di Telenorba Enzo Magistà. Vi hanno preso parte Andrea Mandelli, presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani, Marco Cossolo, presidente “Federfarma Nazionale”, Vito Montanaro, direttore del “Dipartimento Promozione della Salute e del Benessere Animale” della Regione Puglia, ed Arturo Cavaliere, presidente Sifo, Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici. “Da molti anni e non solo in ambito politico è aperto un dibattito sulla tenuta del nostro Sistema sanitario che presenta numerose criticità, fonte di pregiudizio per le attività di prevenzione e per i processi assistenziali di cure – ha esordito nel corso dell’incontro il presidente dell’Ordine Interprovinciale dei Farmacisti di Bari e Bat, Luigi D’Ambrosio Lettieri -. A distanza di 45 anni dalla Legge 833 del 1978 (Istituzione del servizio sanitario nazionale, ndr) basata sulla “universalità, equità e solidarietà”, i principi ispiratori del nostro modello di welfare sanitario appaiono compromessi con forti disagi per cittadini e operatori. Non si tratta solo di adeguatezza delle risorse economiche destinate al Fondo Sanitario Nazionale (Fsn) che nella legge di bilancio per il 2024 sono incrementate in misura compatibile con il contesto macroeconomico di riferimento. La pandemia, infatti, ha reso ancora più evidenti alcuni aspetti critici di natura strutturale, che in prospettiva potrebbero essere aggravati dall’accresciuta domanda di cure, derivante dalle tendenze demografiche ed epidemiologiche in atto. Tra le principali criticità ci sono le significative disparità territoriali nell’erogazione dei servizi, in particolare in termini di prevenzione e assistenza sul territorio; un’inadeguata integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali; tempi di attesa elevati per l’erogazione di alcune prestazioni; scarsa capacità di conseguire sinergie nella definizione delle strategie di risposta ai rischi ambientali, climatici e sanitari. Si tratta di aspetti a cui il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, destina il massimo impegno anche in termini propositivi, in un costante rapporto di collaborazione con i presidenti di Federfarma, Marco Cossolo e di Sifo, Arturo Cavaliere”. Nel “Rapporto” sul Coordinamento della finanza pubblica del 2021 la Corte dei Conti evidenziava “la necessità e l’urgenza, superata la crisi, di accompagnare un più corretto utilizzo delle strutture di ricovero con il potenziamento di quelle strutture territoriali e considerava una scelta obbligata la previsione di nuovi modelli organizzativi centrati sulle cure territoriali e domiciliari, delegando all’assistenza ospedaliera la gestione dei casi acuti/complessi non gestibili dagli operatori sanitari delle cure primarie”. Indicazioni e auspici ribaditi nel medesimo “Rapporto” del 2023. “La strategia perseguita con il Pnrr è volta ad affrontare in maniera sinergica tutti questi aspetti critici – ha sottolineato D’Ambrosio Lettieri -. Si tratta di un significativo sforzo in termini di riforme e investimenti finalizzato ad allineare i servizi ai bisogni di cura dei pazienti in ogni area del Paese. La Missione 5 del Pnrr, relativa ai programmi di “inclusione e coesione territoriale”, destina tra l’altro parte delle risorse a rilanciare la funzione delle farmacie rurali e delle aree interne quali presidi fondamentali della sanità territoriale. Il Ministro Fitto che governa queste complesse attività potrebbe aprire in proposito ulteriori prospettive”. “La Missione 6 Salute del Pnrr, invece, ha l’obiettivo di migliorare le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche, di promuovere la ricerca e l’innovazione, di sviluppare le competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali del personale – ha proseguito il presidente -. La farmacia italiana, pur in un contesto operativo gravato da problemi di sostenibilità economica (che auspichiamo possa essere superato dal un nuovo sistema di remunerazione), nel corso del processo di evoluzione che accompagna la sua storia plurisecolare, ha dato prova di elevati livelli di efficienza, di continuità operativa, di affidabilità e di piena integrazione con la mission del Sistema Sanitario Nazionale, che durante l’emergenza pandemica l’hanno confermata “porta d’ingresso del servizio sanitario”, con l’erogazione di prestazioni di elevata valenza socio-sanitaria che hanno integrato le tradizionali attività professionali relative alla dispensazione dei medicinali. Di questa straordinaria attività assistenziale voglio dare atto con un pensiero di vivo apprezzamento all’intera comunità professionale. Il riconoscimento che conferiamo oggi ai Farmacisti di lungo corso (60-50-40 anni di attività professionale) è un segno tangibile di considerazione per l’impegno profuso ed è anche un esempio virtuoso ed anche un monito per i nuovi iscritti che oggi riceveranno il Battesimo con la professione”. Il Pnrr indica tra i servizi da potenziare anche quelli erogati dalle farmacie di comunità, quali presidi sanitari del territorio, che devono strutturarsi per partecipare al servizio integrato di assistenza domiciliare; sviluppare l’erogazione di prestazioni di secondo livello attraverso percorsi diagnostico-terapeutici previsti per patologie; consolidare le attività di dispensazione dei farmaci che il paziente è ora costretto a ritirare in ospedale; provvedere al monitoraggio dei pazienti con la cartella clinica elettronica e con il fascicolo farmaceutico. “Si tratta di funzioni efficacemente previste nel DM 77/2022 – ha dichiarato D’Ambrosio Lettieri – che definisce i “Modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale” con una ratio che intende consolidare il progetto della cosiddetta “Farmacia dei Servizi”, previsto dalla Legge 69/2009 e dai conseguenti Decreti attuativi. Anche su questi aspetti ci aspettiamo importanti novità con la Legge di Bilancio approvata lo scorso 16 ottobre e ora affidata all’esame del Senato a cui il Sottosegretario Gemmato sta destinando il suo apprezzato impegno”. E’ di tutta evidenza che per l’effettivo rilancio della sanità territoriale non è sufficiente che ciascun attore faccia per bene la propria parte nella “solitudine” del proprio ruolo. “Occorre un efficace utilizzo dei benefici previsti dalla “sanità digitale” anche con riferimento alla telemedicina, al videoconsulto e al Fascicolo Sanitario Elettronico che rappresenta uno straordinario strumento di efficientamento delle prestazioni e di promozione delle reti assistenziali multidisciplinari, costituite da èquipe multiprofessionali (medici di Medicina generale, farmacisti, pediatri di libera scelta, infermieri) in collegamento tra loro anche “da remoto”, che rivestono un ruolo centrale nella presa in carico del paziente e nel garantire il coordinamento e la continuità dell’assistenza alle persone – ha precisato il presidente – . In questo senso i Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (Pdta) rappresentano un indispensabile strumento di governance che consente l’individuazione e la valorizzazione di tutti i componenti delle filiera assistenziale, indipendentemente dal loro posizionamento nel percorso di cura, contrastando logiche di centralità di servizi e di professionisti, esaltando la multicentricità ed il valore dei contributi di ognuno. Nella comunità professionale vi è piena consapevolezza che la farmacia vive il tempo del suo “rinascimento”. I sostanziali passi in avanti nella definizione di un nuovo sistema di remunerazione, prevalentemente basato sul riconoscimento di un onorario professionale per le prestazioni professionali e i servizi erogati, garantirà le legittime esigenze di sostenibilità economica dell’azienda e qualificherà ancora di più la Professione che è sempre più coinvolta nei necessari percorsi di adeguamento delle competenze scientifiche, tecnico-operative e gestionali, quale presupposto indispensabile per garantire ai cittadini il massimo livello di tutela della salute”. E’ poi stata effettuata la consegna del Caduceo d’oro 2023 e delle benemerenze d’anzianità, alle quali è seguito il giuramento dei nuovi iscritti. “Vogliamo destinare un riconoscimento speciale a tre personalità che nell’esercizio delle loro funzioni istituzionali hanno concorso in modo anche decisivo a migliorare il livelli di governance della nostra sanità”, ha sottolineato Lettieri. Il Caduceo d’oro 2023 (il leggendario bastone alato con un serpente attorcigliato, simbolo di prosperità e di pace, attributo degli araldi e di Esculapio, in qualità di messo di Giove e degli dei), è stato consegnato a Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, a Marcello Gemmato, sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, e a Vito Montanaro, direttore del “Dipartimento Promozione della Salute e del Benessere Animale” della Regione Puglia.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Cadudeo d’Oro

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