Regione Emilia-Romagna chiede lo stato di emergenza per il granchio blu

Rovigo - Pesca del granchio blu nella Sacca degli Scardovari dove sta' facendo negli allevamenti di vongole. Nella foto Melissa Travaglia trasferisce un granchio blu in una cassa dopo essere stato pescato (Rovigo - 2023-08-16, Roberto Brancolini) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

BOLOGNA (ITALPRESS) – Granchio blu, la Regione Emilia-Romagna chiede al Governo “che venga deliberato lo stato di emergenza nazionale”.
Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha avanzato la richiesta, anche su indicazione delle associazioni che rappresentano le cooperative di pesca del territorio, chiedendo che alla deliberazione faccia seguito un adeguato sostegno economico per assicurare alle Amministrazioni locali e ai pescatori investiti dal problema la possibilità di interventi urgenti, per contrastare i danni all’ecosistema ambientale e i danni economici a imprese e famiglie.
A breve, dice la richiesta, la Regione provvederà a inviare (come da indicazioni del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste) il report dei danni provocati dal granchio blu ai pescatori delle marinerie di Goro e Comacchio e, si afferma nella nota della Regione, “siamo disponibili a collaborare per i primi ristori sulla base dei 2,9 milioni dichiarati in disponibilità per tale emergenza dal Governo da Lei presieduto”.
“Ma si tratta solo di un primo stanziamento rispetto a quanto necessario – precisano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini e l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi -, per un fenomeno la cui portata è ormai impressionante, come mettono in evidenza, in primo luogo, le associazioni dei pescatori. Un primo passo è stata l’autorizzazione alla cattura, al prelievo e alla commercializzazione, ma questo non basta. Questa specie sta mettendo in crisi un intero settore”.
“Come Regione – concludono Bonaccini e Mammi – abbiamo anche proposto di aprire una linea di credito per le imprese dell’acquacoltura: di questo e delle altre problematiche parleremo nei prossimi giorni in un incontro con i pescatori e acquacoltori di Goro e Comacchio, assieme ai sindaci, per fare il punto della situazione”.
Nel 2023 in tutto il Delta del Po e per quanto riguarda l’Emilia-Romagna nei comuni di Goro e Comacchio in provincia di Ferrara, si è verificata una proliferazione massiva di granchio blu (Callinectes Sapidus), una specie alloctona originaria dell’Oceano Atlantico, probabilmente immessa nel Mar Mediterraneo attraverso le acque di zavorra delle navi, che non ha antagonisti naturali nei nostri mari e sta invadendo l’Adriatico e procedendo alla distruzione sistematica dell’ecosistema marino.
Tale specie si è dimostrata particolarmente aggressiva nei confronti degli allevamenti di acquacoltura presenti nella Sacca di Goro e nei canali adduttori di Comacchio, ambienti naturali dove annualmente vengono prodotte circa 16 mila tonnellate di vongole, che corrispondono al 55% della produzione italiana e al 40% di quella europea con 1700 addetti che fanno riferimento alle marinerie di Goro e di Comacchio.
Goro e di Comacchio riportano di una raccolta di 160 tonnellate di granchio blu nel solo periodo intercorso tra l’11 luglio e l’11 agosto 2023. Le associazioni di pesca del territorio denunciano che oltre al “danno emergente” caratterizzato dalle spese sostenute ogni giorno per raccogliere e smaltire il più alto numero possibile di granchi blu (ovvero diverse decine di tonnellate di esemplari al giorno, avviate agli inceneritori riconosciuti), sono preoccupati in particolare per il reddito i lavoratori e i loro nuclei familiari nei prossimi 12/24 mesi, poichè tale proliferazione ha mandato in fumo tutte le semine di novellame fatte durante la primavera, oltre alle specie già pronte per la commercializzazione.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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