Mescole più morbide e ATA, doppia novità a Budapest

BUDAPEST (UNGHERIA) (ITALPRESS) – Due novità a Budapest. Al Gran Premio d’Ungheria, infatti, i team avranno a disposizione delle mescole più morbide rispetto allo scorso anno. Sarà infatti utilizzata la C3 come P Zero White hard, la C4 come P Zero Yellow medium e la C5 come P Zero Red soft. A Budapest debutterà l’Alternative Tyre Allocation (ATA) che prevede l’utilizzo di una mescola slick obbligatoria per ogni sessione di qualifica. In Q1 le squadre dovranno utilizzare la Hard, in Q2 la Medium e in Q3 la Soft. Nel caso la sessione sia dichiarata bagnata, decade l’obbligatorietà e i team possono utilizzare la mescola che preferiscono. Con l’ATA il numero di set disponibili per ciascuna vettura si riduce a 11, invece dei 13 di un classico weekend di gara. Ciascun pilota potrà contare infatti su tre set di Hard, quattro set di Medium e altrettanti di Soft. Rimane invece invariato il numero di pneumatici da bagnato: tre treni di Full Wet e quattro di Intermediate, al netto dell’utilizzo di un set di Intermedie addizionale in caso di pioggia al venerdì o di previsioni meteorologiche avverse per il sabato. Il venerdì sarà necessario restituire un set di pneumatici al termine di ciascuna sessione di prove libere. Altri due dovranno essere riconsegnati il sabato, dopo FP3. Rimarranno così sette treni di pneumatici per qualifiche e gara, di cui almeno un set di Hard e uno di Medium dovranno essere conservati per il Gran Premio. L’ATA avrebbe dovuto essere sperimentato per la prima volta durante il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna. Un secondo test, dopo l’Hungaroring, sarà effettuato al Gran Premio d’Italia a Monza il primo fine settimana di settembre.
Solitamente, la strategia più frequente all’Hungaroring è quella basata su due soste, più rara quella pianificata su un unico cambio gomme. Le scelte fatte nel 2022 sono state pesantemente influenzate da una VSC e una safety car. Quasi tutti i piloti hanno effettuato tre soste utilizzando tutte le mescole disponibili. Alla partenza, metà griglia ha iniziato la gara su Soft e l’altra metà su Medium, montando poi le Hard al secondo o terzo stint.
“Il Gran Premio d’Ungheria è diventato un appuntamento classico della stagione estiva della Formula 1 e, come tale, vede grandi protagoniste le temperature dell’aria e dell’asfalto, solitamente molto elevate – sottolinea Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli – Ciò mette a dura prova piloti, vetture e pneumatici, anche perchè la natura tortuosa del tracciato non consente di poter tirare il fiato, a niente e a nessuno: c’è sono un rettilineo abbastanza lungo – quello dei box – che costituisce anche, nella staccata della prima curva a destra, l’unica, concreta possibilità di sorpasso”. “Poi ci sono una successione di altre tredici curve, sette a destra e sei a sinistra per un circuito che è secondo soltanto a quello di Monte-Carlo in termini di velocità media più bassa, tanto è vero che le monoposto di solito sono equipaggiate con un livello di carico aerodinamico analogo a quello della gara del Principato. Con tante curve lente da percorrere la trazione è uno dei fattori cruciali per un buon rendimento così come il rischio maggiore è il surriscaldamento dei pneumatici. Pur essendo un tracciato permanente, l’Hungaroring non è utilizzato molto spesso e le condizioni dell’asfalto migliorano in maniera considerevole durante il fine settimana man mano che la traiettoria ideale si gomma”. Isola ricorda che “di solito, questa gara si gioca molto sulle strategie e sul degrado delle gomme. Quest’anno abbiamo scelto di portare un tris di mescole più morbido (C3, C4 e C5) rispetto al 2022 e sarà sperimentato per la prima volta un nuovo format di allocazione di gomme per le qualifiche (ATA, Alternative Tyre Allocation), che prevede l’obbligo in caso di pista asciutta di utilizzo della Hard in Q1, la Medium in Q2 e la Soft in Q3. Entrambe queste novità possono, almeno sulla carta, offrire un ventaglio di opzioni più ampio proprio in termini di strategia”. “L’ATA – aggiunge ancora Isola – consente inoltre di risparmiare due treni di gomme da asciutto rispetto al format tradizionale (undici invece di tredici) e sarà provato nuovamente in occasione del Gran Premio d’Italia a Monza: poi Fia, F1 e le squadre decideranno se, eventualmente, adottarlo per la prossima stagione”.
In F2 Pirelli mette a disposizione delle squadre le mescole P Zero Yellow medium e P Zero Red soft. Il tracciato dell’Hungaroring è particolarmente tortuoso, caratterizzato da un solo lungo rettilineo – quello della partenza/arrivo – il che rende difficile raffreddare i pneumatici, anche a causa delle temperature dell’ambiente e della pista, solitamente molto elevate. Le quattordici curve – otto a destra e sei a sinistra – si percorrono in gran parte a media e bassa velocità ed è l’asse posteriore ad essere messo particolarmente sotto stress. Dopo quello di Monte-Carlo, il circuito è il secondo più corto nella stagione con i suoi 4,381 chiliometri di lunghezza e, spesso, il traffico in pista è un fattore importante, tanto per la guida quanto per l’influenza che può avere sul degrado delle gomme. Dal punto di vista della strategia nella Feature Race, sulla carta la più veloce prevede il primo stint sulle Medium ma visto che non è una pista dove i sorpassi siano particolarmente agevoli la scelta di partire con le Soft può essere utile al fine di guadagnare qualche posizione alla partenza, sfruttandone il maggior grip. In F3 il round dell’Hungaroring vedrà il debutto della nuova mescola P Zero Yellow medium, originariamente previsto per la tappa di Imola. Si tratta di una gomma che rende la vettura più impegnativa da guidare durante lo stint, per la sua evoluzione verso il sovrasterzo il che forza il pilota a dover gestire con grande attenzione il degrado, in particolare sull’asse posteriore. Sarà un esordio particolarmente probante su un tracciato tortuoso, che mette a dura prova i pneumatici in fase di trazione, e con temperature tradizionalmente molto elevate. Inoltre, trattandosi di un tracciato molto corto – soltanto quello del Principato di Monaco ha una lunghezza inferiore in tutto il calendario – la gestione del traffico, soprattutto in qualifica, sarà determinante.
– foto ufficio stampa Pirelli –
(ITALPRESS).

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