ROMA (ITALPRESS) – “Samarcanda”, “Milady”, “Luci a San Siro”, “Voglio una donna”, “El Bandolero stanco”: sono solo alcune delle canzoni scritte e portate al successo da Roberto Vecchioni, cantautore milanese (è nato nel 1943 a Carate Brianza) ma con origini napoletane, che oggi (25 giugno) compie 80 anni. Tanti lo chiamano “il professore” perché, nonostante la sua lunga e fortunata carriera, non ha mai abbandonato l’insegnamento: è stato assistente di Storia delle religioni all’Università Cattolica del Sacro di Cuore di Milano (dove si è laureato nel 1968), ha insegnato italiano, latino e greco nei licei classici e ha tenuto corsi in diverse università. A regalargli la notorietà è stata, però, la musica, anzi i suoi testi, scritti inizialmente per altri e, poi, per sé stesso. L’esordio come autore risale alla età degli anni Sessanta: da quel periodo e nel decennio successivo Vecchioni scrive testi per artisti già affermati come Ornella Vanoni, Iva Zanicchi, Gigliola Cinquetti, i Nuovi Angeli e gli Homo Sapiens. Nel frattempo, però, inizia anche cantare le sue canzoni: nel 1971 incide il suo primo album, “Parabola”, che contiene “Luci a San Siro”.
Il vero successo arriva solo otto anni dopo quando Vecchioni propone il singolo “Samarcanda” (contenuto nell’album omonimo), ispirata alla leggenda di un soldato che tenta di fuggire dalla morte, “la nera signora”. Nel 1979 il guaio giudiziario che lo porterà a scrivere la celebre “Signor giudice (un signore così così)” che fa parte dell’album “Robinson, come salvarsi la vita”: Vecchioni viene accusato di spaccio di sostanze stupefacenti perché due anni prima, durante una serata alla Festa dell’Unità a Marsala, avrebbe offerto uno spinello a un quattordicenne. In attesa del processo il cantautore viene arrestato e, poi, rilasciato dopo alcuni giorni ma l’assoluzione arriverà solo qualche anno dopo. Nel 1980 esce “Montecristo”, album al centro di una diatriba tra case discografiche che è stato ripubblicato nel 2020 (in occasione del 40° anniversario dell’uscita) con un inserto con i disegni di Andrea Pazienza. Tra il 1984 e il 1985 scrive l’album “Oxa” per la cantante che si classifica settima al Festival di Sanremo 1985 con la sua (e di Mauro Paoluzzi) “A lei”.
Nel frattempo Vecchioni ha iniziato anche a scrivere libri: “Il grande sogno” nel 1983 e “Viaggi del tempo immobile” nel 1986. L’attività di scrittore prosegue con il primo romanzo “Le parole non le portano le cicogne” (2000). Nel frattempo, nel 1992 vince il Festivalbar con “Voglio una donna” (contenuta nell’album “Camper”). Ancora libri: “Il libraio di Selinunte” (2004), “Diario di un gatto con gli stivali” (2006), la raccolta di poesie “Volevo. Ed erano voli” (2008). Nel 2006 torna al Festival di Sanremo nella serata dei suetti per cantare “Dove si va” con i Nomadi. Vincerà la kermesse canora cinque edizioni dopo con “Chiamami ancora amore”, brano che si aggiudica anche il premio Golden Share della Sala Stampa Radio e Tv e il Premio della Critica “del Festival della Canzone Italiana “Mia Martini”.
Nel 2007 esce l’album “Di rabbia e di stelle”, che contiene “Le rose blu”, una preghiera dedicata al figlio Edoardo che soffre di sclerosi multipla e che è scomparso lo scorso aprile a soli 36 anni.
Negli ultimi dodici anni Vecchioni si distingue anche per l’attività in televisione: nel 2011 partecipa con Gianni Morandi al programma “Due”; nel 2013 tiene delle lezioni sulla storia della musica italiana agli allievi di “Amici” di Maria De Filippi (e, nello stesso anno, esce l’album “Io non ti appartengo più”; nel 2014 recita come guest star, nei panni di sé stesso, in una puntata di “Un medico in famiglia” e nello stesso anno esce il suo romanzo “Il mercante di luce”. L’anno dopo esordisce anche al cinema nel film di Sergio Castellitto “Nessuno si salva da solo” e nel 2016 pubblica un nuovo romanzo: “La vita che si ama”. Nel 2018 ancora un album, “L’infinito”. Tra gli ospiti ci sono Morgan e Francesco Guccini e a quest’ultimo ricambierà il favore nel 2020 duettando con Emma Marrone nel brano “Autunno” nell’album omaggio a Guccini prodotto da Mauro Pagani, “Note di viaggio – Capitolo 2: non vi succederà niente”.
-foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).
Il “professore” Roberto Vecchioni compie 80 anni
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