MILANO (ITALPRESS) – “A Milano intendiamo installare oltre 60 mila metri quadrati di pannelli fotovoltaici su edifici pubblici attraverso finanziamenti da partenariato pubblico privato per promuovere comunità energetiche ad energia rinnovabile”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel suo podcast “Buongiorno Milano”. La Città “ha anche il primo progetto di edilizia popolare a zero emissioni d’Italia, l’Innesto, che si svilupperà nell’ex scalo ferroviario di Greco-Breda: ricaverà energia, riscaldamento e raffreddamento da fonti rinnovabili, riutilizzerà il 100% dell’acqua e avrà tetti verdi”, aggiunge.
Oggi a Bruxelles, “parliamo di crisi energetica, anzi, come mi piace pensare, di opportunità per migliorare la politica energetica, grazie ai massicci investimenti del Next Generation EU, oltre 700 miliardi di fondi di investimenti da mettere in opera entro il 2026, quindi prestissimo. Per l’Italia una straordinaria opportunità di accelerazione del cambiamento”, sottolinea il sindaco di Milano Giuseppe Sala, nonchè vicepresidente europeo del network internazionale di città per l’ambiente C40. Nel suo podcast “Buongiorno Milano”, racconta infatti che oggi, da numero due in Ue della rete che unisce al momento 100 città nel mondo (per un totale di 700 milioni circa di persone rappresentate), guiderà una delegazione di sindaci. “A Bruxelles – prosegue – incontrerò in particolare due donne, la commissaria per l’energia Kadri Simson e Cèline Gauer che è a capo della task force europea per la ripresa e la resilienza. Alla base di questo incontro c’è un piano speciale che i sindaci di C40 hanno preparato sin dallo scorso aprile in risposta all’invasione russa dell’Ucraina e alle sue conseguenze su fronte energetico, un piano di emergenza in 10 punti per affrontare la crisi dell’energia e proteggere i nostri cittadini”. “Sulla base di questo piano – aggiunge – porterò, insieme ai miei colleghi, esempi di iniziative pensate per aiutare i cittadini, soprattutto quelli più vulnerabili, a proteggersi dalla povertà energetica e assicurare che non si investa più in energia fossile ma esclusivamente in energia pulita”.
“In particolare, sottolineeremo l’enorme potenziale dell’ammodernamento degli edifici esistenti dal punto di vista energetico, il cosiddetto Retrofit: i dati ci dicono che accelerando il riammodernamento di 6 milioni di edifici di edilizia pubblica ogni anno si potrebbe ridurre in grande proporzione i bisogni energetici delle città europee e quindi di tutta l’Europa. Per fare questo, prima di tutto, è necessario che parte degli investimenti dei vari Pnrr nazionali siano destinati al Retrofit. Ma anche, e questa è la proposta più importante che portiamo a Bruxelles, che si riconosca il potenziale delle città dedicando fondi di finanziamento diretti che siano usati per accelerare la transizione, pulire l’aria, assicurare che nessuno rimanga senza elettricità e riscaldamento per i costi eccessivi”. “E’ dunque necessario – insiste – che le città siano equipaggiate per rispondere a bisogni urgenti e di lungo periodo. Se il mercato e la formazione dei lavoratori non si adatta da subito a rispondere a questi bisogni, i costi energetici della transizione rimarranno alti e nemmeno i sussidi basteranno. Tutto ciò va anche nella direzione di creazione di lavoro, i cosiddetti ‘lavori verdì. Secondo una ricerca di C40 Milano potrebbe creare fino a 26mila nuovi posti di lavoro entro il 2030 attraverso il riadattamento degli edifici esistenti. E se lo sforzo fosse fatto da tutte le città al di sopra dei 51mila abitanti, che sono 91, cioè il 35% della popolazione italiana, riadattare edifici esistenti perchè siano energicamente più efficienti, potrebbe creare sino a 600mila posti di lavoro in tutta Italia entro il 2030”. “I sindaci – conclude – sono gli eletti più vicini alla vita dei cittadini. Per questo a Bruxelles portiamo esempi di quello che stiamo sperimentando nelle nostre città, nel concreto e in modo innovativo”.
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Sala “A Milano installeremo 60 mila metri quadrati di pannelli fotovoltaici”
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