La cessione del quinto è una forma di prestito non finalizzato a tasso fisso che non prevede la prestazione di garanzie reali come per esempio l’ipoteca. Per prestito non finalizzato si intende l’acquisto di un bene o di un servizio che non richiede alcuna giustificazione di utilizzo del finanziamento.
Gli Istituti di Credito preferiscono concedere un prestito tramite la cessione del Quinto, dato che si tratta di una delle forme di finanziamento che maggiormente protegge l’ente finanziatore. Questa sicurezza è rappresentata dal fatto che al momento della concessione del finanziamento viene stipulata anche una polizza assicurativa.
Come funziona la cessione del quinto?
La rata mensile di rimborso è trattenuta direttamente dal datore di lavoro, che provvede a versarla all’Istituto finanziatore; nel caso di pensionati viene trattenuta dall’importo della pensione (cessione del quinto della pensione).
Molto spesso non ce ne accorgiamo: quando richiediamo un prestito dietro c’è questa forma di finanziamento.
Cessione del quinto, requisiti per ottenerla
- La cessione del quinto non può superare i dieci anni.
- Può essere richiesto un importo non superiore a 120.000 euro.
- Il lavoratore deve avere uno stipendio mensile fisso/continuativo con contratto a tempo indeterminato.
- Può essere richiesta sia dai lavori nel settore pubblico sia nel settore privato.
- La misura massima del finanziamento concesso corrisponde a un quinto dello stipendio .(1/5 stipendio netto).
- Non è possibile il cumulo tra diversi crediti ceduti superiori alla soglia del quinto.
L’articolo 1260 del Codice Civile prevede che “il creditore può trasferire a titolo oneroso o gratuito il suo credito, anche senza il consenso del debitore, purché il credito non abbia carattere strettamente personale o il trasferimento non sia vietato dalla legge. Le parti possono escludere la cedibilità del credito ma il patto non è opponibile al cessionario se non si prova che egli lo conosceva al tempo della cessione”.
Cessione del quinto, chi può concedere questa forma di finanziamento
Le categorie titolate a questo tipo di finanziamento sono:
- Gli istituti di credito e di previdenza costituiti fra impiegati e salariati delle pubbliche amministrazioni.
- L’istituto nazionale delle assicurazioni.
- Le società di assicurazioni legalmente esercenti gli istituti e le società esercenti il credito.
Sono escluse le società costituite in nome collettivo e in accomandita semplice, le casse di risparmio ed i monti di credito su pegno.
Cessione del quinto, estinzione anticipata
In caso di estinzione anticipata del debito, il richiedente potrà effettuare una nuova cessione ma entro un anno dalla estinzione anticipata della precedente cessione oppure prima che siano decorsi due anni dall’inizio della stessa. In tal caso la seconda cessione dovrà avere una durata non superiore a cinque anni. Gli anni di obbligatori a dilazione sono invece quattro se la seconda cessione ha durata decennale (articolo 39, comma 1).
Qualora la prima cessione del quinto non sia estinta, il richiedente potrà aprire la nuova cessione di parte dello stipendio a patto che il ricavato sia destinato alla estinzione della cessione in corso, dato che al primo cessionario spetta la restituzione della somma capitale non ancora rimborsata oltre gli interessi pattuiti e maturati fino a tutto il mese nel quale si effettua la restituzione.
Cessione del quinto dello stipendio: i cattivi pagatori
La cessione del quinto è permesso anche a chi ha subito insoluti e/o protesti dato che il pagamento delle rate avviene direttamente da parte del datore di lavoro. La finanziaria, infatti, non ha neanche bisogno di controllare l’affidabilità creditizia del cliente presso il Registro dei Protesti.