Investimenti green, Intesa Sanpaolo al fianco delle Pmi lombarde

MILANO (ITALPRESS) – Oltre 600 milioni di euro già erogati alle piccole e medie imprese delle province di Milano e Monza Brianza per investimenti green. Una crescita del 22,7% dell’export, elevata diversificazione produttiva e propensione a brevettare. Quasi 3.000 start-up innovative. Oltre 200 i contratti filiera e 4.200 i fornitori operativi in Lombardia per un volume d’affari complessivo di oltre 24 miliardi di euro. Ottantotto i miliardi destinati a green economy e transizione ecologica di aziende e Pmi con il piano 2022-2025 di Intesa Sanpaolo. In breve, sono i numeri che raccontano il rapporto tra le imprese del sistema manifatturiero del territorio di Milano e Monza Brianza e la sostenibilità sociale ed economica secondo dati Intesa Sanpaolo. Di questo si è parlato durante il convegno “Esg, verso una transizione sostenibile: scenari e opportunità per le imprese italiane”, ospitato da Intesa Sanpaolo nella sede della Direzione regionale Milano e Monza Brianza.
All’appuntamento in via Romagnosi hanno partecipato diversi imprenditori del territorio per una riflessione sull’importanza e i vantaggi della transizione green e della digitalizzazione per il sistema manifatturiero, in linea con gli obiettivi del Pnrr. Alla presentazione dello scenario macro-economico da parte di Fabrizio Guelpa, responsabile Industry & Banking Research della direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, sono seguiti gli interventi di Pierluigi Monceri, direttore regionale di Intesa per Milano, Monza e Brianza, Elena Flor, responsabile Esg e sostenibilità del gruppo, Massimiliano Tellini, responsabile del centro sull’innovazione e l’economia circolare di Intesa, l’avvocato Giovanni Barbara, senior partner di Lexacta e Silvia Mazzanti, responsabile di prodotto e sostenibilità dell’azienda italiana di abbigliamento Save The Duck.
Sono numerosi i punti di forza dell’economia del territorio delle province di Milano e Monza Brianza secondo la ricerca della Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo illustrata durante il convegno che ne ha fotografato i principali. Presenza di importanti operatori con un’elevata specializzazione in settori avanzati quali Ict (tecnologie dell’informazione), finanza e logistica; alta competitività sui mercati internazionali, con l’export che nei primi nove mesi del 2022 è cresciuto del 22,7% rispetto al corrispondente periodo del 2021 grazie alla spinta dei settori di farmaceutica, chimica, sistema moda e metalmeccanica; ricchezza del know-how e delle competenze del tessuto produttivo locale che consente un’elevata diversificazione produttiva e una buona capacità di inserirsi con successo in nuove nicchie di mercato, oltre che di specializzarsi in nuovi comparti. Inoltre, negli ultimi anni sono emersi nuovi settori di specializzazione di successo come la cosmetica e gli integratori alimentari.
A questo si aggiunge una buona propensione a brevettare e a creare nuove imprese innovative: a gennaio 2023 nelle province di Milano, Monza e della Brianza si contavano circa 2.975 start-up innovative, con la provincia di Milano che detiene il primo posto della classifica nazionale (2.820). Questo scenario, è stato spiegato, conferma come l’attenzione all’ambiente e la transizione verso un’economia digitalizzata e green siano ormai necessarie e determinanti per il sistema manifatturiero, leve che offrono numerose opportunità di sviluppo grazie anche alle innovazioni che si stanno affacciando sui mercati: il peso dei brevetti green sul totale delle invenzioni a livello mondiale è passato dal 6,2% nel periodo 1993-2000 al 10% negli anni più recenti (2009-16). Sul fronte poi delle tecnologie rinnovabili l’Italia è il sesto produttore mondiale. Tra le imprese distrettuali italiane la quota di brevetti green sul totale è salita al 6,3% negli anni più recenti (2014-2018), una quota più che doppia rispetto ai primi anni Duemila.
Spicca tra tutti il distretto della metalmeccanica strumentale di Milano e Monza che si colloca al primo posto tra quelli monitorati da Intesa Sanpaolo con il 26% di brevetti sul totale distrettuale. Essere green, è stato precisato, ha impatti positivi sui conti economico-reddituali: le imprese manifatturiere dei territori di Milano e Monza e Brianza che detengono certificazioni ambientali, infatti, nell’ultimo triennio 2019-2021 hanno registrano risultati (in termini di EBITDA Margin), superiori a quelle che non ne hanno. In generale, quindi, le imprese di questo territorio presentano un’elevata sensibilità verso i temi ambientali – il 65% di quelle con tre e più addetti ha intrapreso almeno un’azione di riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività – sebbene sia ancora bassa la quota di imprese che utilizza materie prime seconde (12%), riutilizza o ricicla le acque di scarico (3%) o con impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile (4%). Ci sono ampi margini di miglioramento anche in termini di inclusione sociale e governance: le imprese più attive su questi fronti sono anche quelle con maggiori prospettive di crescita; una più elevata diffusione di queste strategie passa necessariamente attraverso un rilancio degli investimenti (soprattutto in tecnologia) che, in prospettiva, possono essere sostenuti dalla spinta del Pnrr, i cui risvolti sono però ancora poco conosciuti soprattutto dalle imprese più piccole.
A supporto della competitività delle Pmi in tema di Esg, Intesa Sanpaolo, oltre ad aver attivato con il nuovo piano d’impresa 2022-2025 un plafond di 8 miliardi di euro destinato a investimenti in economia circolare, ha lanciato nel 2020 un plafond da 2 miliardi di euro per gli S-Loans, una linea specifica di finanziamenti volti a supportare le iniziative delle imprese verso la transizione sostenibile. In particolare, S-Loan Climate Change, Turismo e Agribusiness con garanzia Sace Green all’80% sono iniziative pensate per le Pmi e le Mid Cap che intendono investire per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e ridurre il proprio impatto ambientale attraverso progetti di investimento green. Lo ha sottolineato Pierluigi Monceri, direttore regionale Milano, Monza e Brianza Intesa Sanpaolo: “Anche nel 2023 continueremo ad accompagnare le imprese del territorio nei loro percorsi di crescita e sviluppo sostenibile. Le province di Milano, Monza e Brianza hanno un tessuto imprenditoriale dinamico e con una loro tendenza a internazionalizzazione e attenzione all’ambiente e alla digitalizzazione, fattori chiave per preservare la competitività anche a beneficio dell’intera filiera”.
“La nostra banca, nell’anno appena concluso, ha sostenuto gli investimenti di questi territori con finanziamenti per oltre 2,5 miliardi di euro – ha aggiunto Monceri -. Di questi oltre 600 milioni hanno interessato investimenti finalizzati al raggiungimento di obiettivi Esg o investimenti in economia circolare. Attraverso il nostro programma di sviluppo delle filiere vogliamo favorire anche in Lombardia la creazione di nuovi processi di filiera e il rafforzamento qualitativo di quelli in essere che vede già attivati nel territorio lombardo oltre 200 contratti, 4.200 fornitori coinvolti con un giro d’affari complessivo di oltre 24 miliardi di euro. Le filiere rappresentano una leva centrale per il rilancio delle Pmi, ed è per noi fondamentale preservarne la catena di valore facilitando l’accesso al credito anche delle realtà minori per sostenerle nel rilancio e nei processi di digitalizzazione e transizione green”, ha concluso.

– foto xa1/Italpress –
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