ROMA (ITALPRESS) – Sale di ora in ora il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria. Al momento sono 3.823 le persone decedute. Secondo quanto reso noto dalle autorità locali sono almeno 1.444 le persone hanno perso la vita in Siria, e 2.379 i morti in Turchia. Un bilancio in continuo aggiornamento.
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha annunciato un periodo di lutto nazionale di sette giorni, con la bandiera issata a mezz’asta fino a domenica 12 febbraio. Il sisma di magnitudo 7.9 è stato registrato alle 2:17 della scorsa notte (ora italiana) nell’area sud-orientale della Turchia, al confine con la Siria, nella regione dell’Anatolia sud-orientale, a circa 30 chilometri da Gaziantep, secondo quanto registrato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. La scossa si è verificata a circa 20 km di profondità ed è stata fortemente avvertita in tutta l’area meridionale della Turchia e anche in Siria.
Lo scenario è apparso subito drammatico: edifici, palazzi, case e monumenti sono crollati con i soccorritori al lavoro per recuperare le persone rimaste tra le macerie. Per Erdogan è il sisma “peggiore che ha colpito la Turchia dal 1938”. Secondo i dati dell’Ingv, il terremoto si è verificato all’estremità settentrionale della zona tra la Faglia Est Anatolica e la Faglia del Mar Morto e dopo l’evento principale sono state localizzate oltre 200 repliche. Una di queste stamattina, a circa nove ore da quella della scorsa notte, con una magnitudo di 7.5, nella Turchia sud-orientale al confine con la Siria, nei pressi della città di Elbistan. Nella notte, nelle prime ore che hanno seguito la scossa, in Italia era stata diramata un’allerta tsunami, poi cessata senza particolari anomalie nel Paese. Mentre le squadre di soccorso continuano a lavorare nelle aree colpite dal terremoto, il mondo si stringe attorno ai due paesi, con messaggi di solidarietà e offerte di aiuto. L’Italia ha “offerto l’invio di aiuti per supportare le autorità locali nelle attività di ricerca e soccorso”, ha annunciato il ministro italiano per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, che ha avuto un colloquio con il capo dipartimento, Fabrizio Curcio. L’offerta italiana di aiuto internazionale è stata accettata dall’Emergency Response Coordination Centre (ERCC) e dalla Turchia. “Più di sessanta persone tra Vigili del Fuoco, logisti e personale sanitario partiranno per la Turchia”, dichiara Musumeci. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente turco Erdogan, ha espresso “profonda tristezza” per quanto accaduto. “In questo momento di lutto – ha affermato il capo dello Stato italiano – l’Italia è vicina, con sentimenti di partecipe solidarietà, al dolore dell’amico popolo turco. Il nostro pensiero va alle famiglie di quanti hanno perso la vita, ai feriti – cui auguriamo un pronto ristabilimento – e alle squadre di soccorso”.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha assicurato che “il sostegno dell’Europa è già in arrivo e siamo pronti – ha scritto von der Leyen su Twitter – a continuare ad aiutare in ogni modo possibile”. Per la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, “l’Europa è al fianco del popolo turco e siriano in questo momento di angoscia”, ha scritto in un tweet. Anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in una dichiarazione resa nota dalla Casa Bianca, ha affermato di avere autorizzato “un’immediata risposta degli Stati Uniti”.
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