PALERMO (ITALPRESS) – I numeri in crescita danno un segnale chiaro: la fiducia degli studenti verso l’Università di Palermo è aumentata. Merito della nuova offerta formativa e di una serie di investimenti, che il rettore Massimo Midiri ha presentato a Palazzo Steri e che vedono l’Ateneo aprirsi sempre di più al digitale, al mondo d’impresa e alla digitalizzazione.
Uno dei temi più caldi riguarda l’edilizia: a Palermo sono stati destinati 17 milioni di euro sul ripristino della Martorana, già sede della facoltà di Architettura, mentre per i poli decentrati la ricostruzione riguarderà più Trapani di Agrigento e Caltanissetta. Per il rinnovamento del Policlinico si attende il finanziamento della Regione, sul quale comunque il presidente Renato Schifani ha dato il suo benestare: l’obiettivo è far partire i lavori entro 60 giorni, in modo da creare una struttura in grado di collegare cittadella universitaria e cittadella della salute. Il vecchio Policlinico, in questo modo, andrebbe ad assumere la veste di campus.
Per l’anno accademico in corso si registrano 10.853 nuove immatricolazioni, 9.102 delle quali per le lauree triennali e 1.751 per le magistrali: numeri che fanno di Palermo l’unico ateneo del sud Italia con numeri in crescita rispetto al 2021/22 e che vedono, in particolare per le magistrali, un’inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti (la crescita stimata sfiora il 10%).
Significativa anche la differenza con il 2019, ultimo anno pre pandemia, rispetto al quale si registra un aumento del 5,5% degli iscritti.
La crescita di iscritti alle magistrali va ricondotta a un maggiore avvicinamento dei percorsi formativi promossi dall’ateneo alle esigenze del mercato del lavoro: “Il tirocinio è lo strumento che ci collega al mondo d’impresa e che consente allo studente pre laurea di farsi conoscere dall’azienda, con l’obiettivo di essere tenuto dopo aver completato il percorso di studi – sottolinea Midiri, – Per il 2023 abbiamo raddoppiato gli investimenti sui tirocini, arrivando a un milione di euro”. Il rettore ricorda poi Gregory Bongiorno, “figura che condivideva con noi un approccio che potesse collegare il mondo studentesco a quello d’impresa”.
Un’ulteriore novità è costituita dall’ampliamento dell’offerta formativa, con l’attivazione di 18 nuovi corsi di studio (12 per le lauree triennali e 6 per le magistrali) e 42 master (14 di primo livello e 28 di secondo), che coinvolgeranno tanto Palermo quanto i poli decentrati. L’obiettivo, spiega Midiri, è “creare percorsi che diano agli studenti gli strumenti per interpretare i cambiamenti sociali in corso”.
Nel capoluogo saranno disponibili, a partire dall’anno accademico 2023/24, i corsi triennali di Ingegneria robotica, Intelligenza artificiale, Scienze gastronomiche, Farmaceutica e Nutraceutica animale, Tecnologie digitali per l’architettura, Tecniche per le costruzioni e il territorio e i magistrali in Scienze e tecnologie per la difesa e la conservazione del suolo, Agricoltura di precisione, Comunicazione per l’enogastronomia, Scienze delle prevenzioni sanitarie, Digital Humanities per la cultura e l’industria; a Caltanissetta partirà il corso di Scienze e tecnologie biologiche e a Trapani Biodiversità e innovazione tecnologica, Sistemi agricoli mediterranei, Scienze delle attività motorie e sportive, Tecniche di laboratorio biomedico, Tecniche di radiologia, Scienze della formazione primaria; ad Agrigento si punta invece a consolidare le iniziative accademiche avviate nel biennio precedente.
L’università destinerà inoltre un investimento di 10 milioni su sport, adeguamenti strutturali e sicurezza e uno di 8 milioni sulla trasformazione digitale. Altro settore di interesse è l’internazionalizzazione: preso atto del raggiungimento di 500 studenti stranieri, l’ateneo è pronto ad attivare due nuove lauree magistrali in inglese (Spatial Planning ed Economics), portando il totale dei corsi di lingua straniera a sedici. In più sono previsti 50 corsi di laurea a doppio titolo e 25 Percorsi di studio integrato (Pis), con il quale gli studenti potranno conseguire dieci crediti formativi nelle università partner.
La novità più importante, per quanto riguarda l’offerta didattica internazionale, è costituita dal progetto Forthem, promosso dall’Unione europea con un finanziamento di 14 milioni, che vedrà per i prossimi sei anni una partnership tra Palermo e otto università straniere: Borgogna, Magonza, Valencia, Opole, Jyvaskula, Agder, Sibiu e Riga. Il progetto verrà presentato dal 20 al 24 febbraio e ha l’obiettivo, secondo Midiri, di “far assomigliare Palermo a capitali europee dell’internazionalizzazione, come Barcellona o Valencia. Perchè ciò avvenga naturalmente è indispensabile che i numeri del turismo tornino a registrare un boom”.
foto xd8 Italpress
(ITALPRESS).
L’Università di Palermo si apre sempre di più al digitale e all’impresa
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