La nuova direttiva europea per l’efficientamento energetico, nel testo attuale, prevede che dal 1° gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno essere in classe energetica E per poi raggiungere la D nel 2033 e arrivare a emissioni zero tra il 2040 e il 2050. Sarebbero esentate da tale obbligo le dimore d’interesse storico , gli edifici di culto, le abitazioni indipendenti con una superficie inferiore ai 50 mq e le case abitate per meno di quattro mesi l’anno. Una richiesta che si scontra con la situazione del patrimonio immobiliare italiano costituito per il 60% da immobili nelle due ultime classi energetiche (F e G) e per l’80% nelle ultime tre classi energetiche (F, G, E). Rispetto alla precedente versione del dicembre 2021, è stata eliminata, grazie anche, alla Fiaip, la sanzione dell’impossibilità di vendere o affittare gli immobili in classi energetiche non adeguate. Spetterà, secondo la bozza attuale, ai singoli Stati decidere se e quali sanzioni applicare a chi non raggiungerà gli standard energetici fissati dall’UE. “La direttiva va cambiata, perché così come impostata determinerebbe gravi conseguenze per il mercato, in virtù dell’inevitabile svalutazione dell’80% del patrimonio immobiliare, considerato energivoro, impoverendo le famiglie italiane i cui risparmi per il 60% sono canalizzati in immobili”, sottolinea Gian Battista Baccarini, presidente della Fiaip.
“Ma soprattutto mettendo a rischio la stabilità economica e sociale del Paese nell’indebolire la più importante e strategica garanzia del debito pubblico nazionale, ovvero il valore della proprietà immobiliare diffusa. Siamo assolutamente favorevoli all’intento di agevolare il processo di transizione ecologica immobiliare, finalizzato a ridurre drasticamente le emissioni di CO2 nell’aria dettate per il 40% da consumi per il riscaldamento domestico, – continua Baccarini – ma non con tale modalità, ovvero introducendo un obbligo con inevitabile esborso vincolante di denari per i cittadini. Rendere permanenti gli incentivi fiscali immobiliari orientati all’efficientamento energetico, su tutti il Superbonus, e prevedere tassi di interessi agevolati con l’estensione della garanzia Consap per i finanziamenti a supporto di tali interventi – conclude Baccarini – sono strumenti concreti che potrebbero accompagnare la comunità nel riqualificare energeticamente i propri immobili in maniera volontaria e non coercitiva, e, soprattutto, in maniera più concretamente efficace”. (ITALPRESS).
Direttiva energetica europea, Fiaip “No a obblighi”
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