Finanziamenti ai liberi professionisti: quali sono i progetti finanziabili con i fondi UE dedicati ai liberi professionisti. Tutte le novità 2016.
Con la Legge di Stabilità 2016 i professionisti hanno finalmente accesso ai fondi strutturali europei, vale a dire FSE, FESR, PON e POR. In questo modo, i liberi professionisti vengono equiparagonati alle figure delle piccole e medie imprese.
Finalmente buone notizie per i liberi professionisti. Grazie alle Legge di Stabilità 2016 anche queste figure potranno avere accesso ai fondi strutturali europei FSE (Fondo Sociale Europeo) e FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale), oltre che ai rispettivi programmi operativi nazionali (PON) e regionali (POR).
Con questa manovra, i titolari di partita IVA potranno accedere finanziamenti della programmazione 2014 e 2020. In realtà, questa manovra non è stata una mossa voluta dal governo: L’equiparazione arriva a fronte della raccomandazione della Commissione UE 2003/361/Ce e del regolamento UE 1303/2013.
Non esistono piani ad hoc di finanziamenti ai liberi professionisti ma da oggi i titolari di partita iva potranno contare su tutti i finanziamenti nati per le PMI (Piccole e Medie Imprese). Sono molti i bandi aperti e i finanziamenti messi a disposizione da parte della UE.
Il comma di riferimento è il 475 del maxiemendamento alla Legge di Stabilità. I liberi professionisti, spiega la norma, sono «equiparati alle PMI come esercenti attività economica, a prescindere dalla forma giuridica rivestita», in base a quanto previsto dalla Raccomandazione della Commissione UE 6 maggio 2013/361/CE, dal Regolamento UE 1303/2013, e dalle Linee d’azione per le libere professioni del Piano d’azione Imprenditorialità 2020.
I finanziamenti ai liberi professionisti vengono erogati direttamente dall’UE oppure attraverso Stati e Regioni. Questa manovra ha bypassato le normative specifiche regionali: in alcune regioni, per accedere ai finanziamenti comunitari bisognava essere iscritti alla Camera di Commercio.
Gaetano Stella, presidente di Confprofessionisti, si dice entusiasta del provvedimento, secondo il presidente, l’equiparazione fra professionisti e PMI:
«è un risultato storico, per sbloccare ingenti risorse a favore degli studi professionali», che consentirà «a tutti i professionisti, nessuno escluso, di poter accedere a risorse indispensabili per far crescere un settore economico strategico per lo sviluppo economico e sociale del Paese», superando «atteggiamenti ambigui e non uniformi a livello regionale», ovvero evitando la possibilità di escludere i liberi professionisti dai Piani operativi regionali e nazionali della programmazione 2014/2020 dei fondi strutturali europei».
Tessera professionale europea
Con il 2016 arriva un’altra novità per i liberi professionisti: la tessera professionale europea, nata per consentire l’esercizio dell’attività in tutto il territorio comunitario.
L’iniziativa, in vigore dal 18 gennaio 2016, è il risultato della direttiva 2013/55/Ue, in base alla quale i liberi professionisti possono esercitare all’interno del mercato europeo, senza limitazioni.
Come richiedere la tessera professionale europea?
La richiesta può essere fatta comodamente online, alle autorità nazionali. Per ottenere la tessera professionale europea bisogna avere alle spalle un’esperienza professionale di un anno. La tessera professionale europea per ora, è disponibile per i professionisti ad alto tasso di mobilità, vale a dire medici, infermieri, farmacisti, fisioterapisti, ingegneri, agenti immobiliari e guide alpine. Gli altri professionisti potranno avvalersi delle procedure classiche per esercitare in altri paesi europei anche se a breve è previsto un ampliamento delle nuove regole inglobando ulteriori professioni.