FORZA E DEBOLEZZE DEI MONDIALI DALLE GRANDI SORPRESE

Il calcio ha “scoperto” il Marocco e il calcio africano, confermando a questi Mondiali la propria imprevedibilità. Sulla cresta dell’onda il tecnico Regragui, Ziyech, il viola Amrabat, l’ex interista Hakimi, il portiere Bounou. L’imprevedibilità è forza del calcio: i favoriti che vanno a casa (Brasile, Germania, Spagna) sono segno di vitalità di uno sport che ha molte sfaccettature, anche negative. Vedi gli incidenti scoppiati in alcune città che evocano un razzismo latente e generalizzato. Il calcio è anche un leviatano che ha bisogno di essere sempre alimentato da robuste dosi di danaro per tenersi in vita e prosperare, cedendo pure sul piano morale a chi può fornirgli occasioni di guadagno, anche a costo di medievali censure. E c’è stato pure uno scandalo a livello di politici europei, a rendere più cupo il panorama. Tutti avevamo magnificato la saggezza di potenze calcistiche mondiali come Germania e Spagna, che avevano speso miliardi per creare scuole calcio, centri sportivi per lavorare sui giovani: tedeschi e spagnoli, con la nostra invidia, credevano di poter raccogliere presto i frutti degli investimenti fatti. Hanno fallito, confermando che la razionalità spesso non si sposa con questo gioco. Il che ci dispensa dal fare qualsiasi pronostico. Ci eravamo entusiasmati per il “futbol bailado” del Brasile, gran favorito che è andato a casa, come altri (tiki-taka ecc.), per mano di una Croazia che dal punto di vista demografico è uno sputo (quattro milioni) in confronto al grande paese sudamericano (218 milioni) e ha diverse tradizioni pallonare. Al tirar delle somme, è rimasta in lizza per le semifinali l’Argentina, che aveva cominciato male e sta fruendo delle prodezze di Lionel Messi, suo simbolo: affronterà la Croazia (Modric, Livakovic, Perisic) che non godeva dei favori del pronostico: ci sarà un altro scontro fra Davide e Golia dagli esiti incerti. Certo, gli argentini non si son fatti molti amici, col loro comportamento, dopo aver sbeffeggiato gli sconfitti olandesi. Francia-Marocco rievocherà invece vecchie rivalità storiche fra un paese colonialista e uno colonizzato, ora capace di sfidare i suoi vecchi “padroni”. Un altro fattore preponderante in questo mondiale è stato il comportamento degli arbitri. Non sappiamo quanto sia rimasto contento il designatore Collina di certi fischietti, anche perchè ha dovuto fare i conti con la geopolitica, mandando in campo direttori di gara a volte non all’altezza. Molti sono stati già spediti a casa -come da prassi- ma i dubbi restano. I lunghi recuperi stanno annunciando che il tempo effettivo è alle porte, anche perchè l’uso del VAR a volte allunga a dismisura le partite. Forse la realtà più positiva è stata quella fornita dalla presenza femminile, nella persona della signora Stephanie Frappart, apprezzata per la sua sobria direzione della partita Germania-Costarica, delicatissima contesa che ha decretato l’eliminazione dei tedeschi. Chissà che la finale non tocchi a Orsato. Quanto alla tv, le riprese della regia internazionale sono state spesso contrassegnate da ridicole censure perchè le cose non viste sono state messe maggiormente in rilievo dalla stampa proprio dal fatto di essere state oscurate, come la Germania imbavagliata che ha fatto il giro del mondo attraverso una foto. L’impressione, più in generale, è che chi non è stato chiamato alla tavola imbandita ed è rimasto a digiuno, adesso rosica.

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