Al giorno d’oggi, l’informatica è una componente di estrema rilevanza nella vita di ciascuno di noi. Si pensi a progetti futuristici quali la realizzazione di città intelligenti. Questa disciplina apre anche le porte a numerose attività professionali che spaziano dall’ambito della sicurezza fino a quello della tecnologia destinata al World Wide Web. Per chiunque sia appassionato della materia e desideri intraprendere un mestiere correlato a essa, nei prossimi paragrafi del nostro articolo illustreremo che cosa fa un Ingegnere informatico, il percorso da intraprendere per diventarlo e quanto guadagna in Italia.
Differenze tra Ingegnere del software e Ingegnere dell’hardware
La prima cosa da sapere da parte di chi desideri approcciare questo tipo di professione è che esistono due figure specializzate:
- l’Ingegnere del software;
- l’Ingegnere dell’hardware.
L’Ingegnere del software progetta, sviluppa e testa programmi come sistemi di controllo di rete, applicazioni e videogiochi. Le sue competenze tecniche includono le seguenti mansioni:
- la scrittura dei principali codici attualmente in uso, tra cui l’HTML, il JavaScript, il PHP e il Phyton;
- la capacità di testare e di monitorare le performance del software realizzato;
- l’upgrade dei programmi già esistenti;
- l’individuazione e la correzione di eventuali errori presenti nel codice di sistemi operativi e prodotti analoghi.
L’Ingegnere dell’hardware è una figura che si occupa di sviluppare e di testare componenti fisiche di dispositivi come computer, tablet e smartphone oltre che di sistemi complessi quali le reti intranet o dispositivi NAS.
Tra le sue principali funzionai rientrano:
- l’assemblaggio di parti di computer, come circuiti, schede elettroniche e processori;
- l’esecuzione di test di laboratorio;
- la creazione di nuovi sistemi hardware.
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Dove lavora un Ingegnere informatico
Una figura professionale come quella dell’Ingegnere informatico può lavorare sia in ambito pubblico che privato. La professione può essere svolta con un contratto di assunzione regolare o aprendo una partita IVA. Il ventaglio di opportunità è davvero ampio e include settori quali:
- le imprese specializzate in domotica, robotica e automazione;
- le telecomunicazioni;
- lo Internet of Things (IoT);
- l’ambito biomedicale;
- il settore energetico;
- la logistica;
- l’ambito assicurativo;
- il settore bancario.
Buona parte del lavoro di un Ingegnere informatico può essere svolta da remoto ma determinati progetti. Particolarmente complessi e che richiedono la partecipazione di altri professionisti, vanno realizzati direttamente in loco.
Come diventare Ingegnere informatico
Per diventare Ingegnere informatico è necessario conseguire una Laurea in Ingegneria informatica. Nel corso di studi si affronteranno materie quali Analisi, Matematica, Calcolo delle probabilità, Fisica ma anche programmazione ed elettronica.
Per poter affrontare il percorso, è consigliabile diplomarsi in un Istituto Tecnico o in un Liceo Scientifico.
È opportuno sapere che per restare un buon professionista, occorrerà mantenersi in costante aggiornamento, frequentando corsi o continuando a studiare da autodidatta.
Bisognerà inoltre tenere sempre sotto controllo le novità del settore, leggendo riviste specializzate e osservando la realtà circostante in perenne cambiamento.
Caratteristiche di un buon Ingegnere informatico
Oltre alle conoscenze appena elencate, un Ingegnere informatico davvero competente deve possedere alcune caratteristiche. Elenchiamo le più importanti:
- Capacità decisionali;
- Doti organizzative;
- Capacità di gestire il tempo in maniera intelligente;
- Proattività;
- Mentalità Problem Solving.
Quanto guadagna un Ingegnere informatico
Lo stipendio medio di un Ingegnere informatico nel nostro Paese è di circa 26mila euro all’anno. Con l’esperienza si può giungere a cifre che si aggirano intorno ai 33mila euro.
Nel caso in cui si decida di scegliere la strada della libera professione, le possibilità di guadagno aumentano potenzialmente e sono proporzionali alle opportunità del mercato nonché alle singole capacità imprenditoriali.