Unione civile e adozione: in quasi tutti i contesti una coppia “sposata” con l’unione civile ha gli stessi diritti di una coppia unita in matrimonio. Vediamo cosa dice la legge in tema di adozione.
L’unione civile è un istituto giuridico riconosciuto che consente alle coppie omosessuali di unirsi con un “accordo” riconosciuto dalla legge, così da fruire di tutti i diritti e doveri prescritti dal Codice Civile in materia di unioni. L’unione civile, però, presenta alcune differenze rispetto al classico matrimonio.
Differenza tra unione civile e matrimonio
L’unione civile, così come il matrimonio, è un “istituto giuridico riconosciuto” iscritto su apposito registro. Qualsiasi legge del codice civile che fa riferimento ai “coniugi” riguarda tanto le coppie unite in matrimonio quanto le coppie unite con unione civile. Allora qual è la differenza?
La differenza si riscontra in due fattori così come spiegato nell’approfondimento dedicato alla differenza tra unione civile e matrimonio. Qual è la differenza tra unione civile e matrimonio? Le differenze sono in materia di:
- Adozione
- Infedeltà
Le coppie unite con unione civile non possono adottare bambini. Il tradimento, nelle aule dei tribunali, non avrà alcun peso, infatti per le coppie unite con l’unione civile non vi è l’obbligo alla fedeltà. In questo articolo ci soffermeremo sulla questione legale legata al tema delle adozioni.
Unione civile e adozioni
E’ vero che l’unione civile è un istituto giuridico analogo al matrimonio, tuttavia la legge italiana non prevede la possibilità di adottare un figlio da parte delle coppie omosessuali seppur unite giuridicamente.
Come spesso accade, però, la legge e la giurisprudenza possono non coincidere e le decisioni del giudici possono arrivare a superare la legge. E’ così che la legge progredisce: osservando e cambiando in base ai bisogni della società.
Cosa significa? Che è vero che l’adozione per le coppie omosessuali è preclusa dalla legge ma che la stessa adozione può essere concessa da un giudice che interpreta necessità e norme.
La legge italiana ha valutato la questione delle adozioni per le unioni civili con la cosiddetta “Stepchild adoption”, cioè, appunto, la possibilità di adottare un figlio non biologico, cioè il figlio precedente del partner. Tale legge ha fatto molto discutere e alla fine ha portato solo una cortina di fumo!
Nonostante l’inerzia della legge, ci hanno pensato i giudici a pronunciarsi in tema di adozione per le coppie omosessuali unite da unione civile. In molti casi, alle coppie omosessuali unite in unione civile è stato concesso il diritto di adottare il figlio o la figlia che il partner aveva avuto da una relazione precedente.
Anche le adozioni esterne (cioè le normali forme di adozione di un bambino o bambina in stato di abbandono) che sono precluse agli omosessuali dalle legge, hanno talvolta visto opinione contraria in tribunale.
Una coppia omosessuale può adottare un figlio?
Alcuni giudici, infatti, nonostante la contrarietà della legge, hanno concesso l’adozione in particolari casi a coppie omosessuali unite in “unione civile”.
Il primo caso in Italia risale al 2014, quando il Tribunale di Roma per i minorenni ha concesso l’adozione di una bambina che già viveva con una coppia omosessuale formata da due donne. La stessa posizione è stata poi riconfermata dalla Corte di Cassazione nel 2016, concedendo la possibilità di adottare da parte di una coppia gay in presenza di “fattori particolari” ponendo l’accento sull’unico obiettivo perseguibile di fare l’interesse del minore.
I provvedimenti citati all’interno dell’articolo:
- Legge n. 76 del 20 maggio 2016
- Titolo IV Legge n. 184 del 4 maggio 1983
- Tribunale per minorenni di Roma, sentenza del 30 luglio 2014
- Corte di Cassazione, sentenza n. 12962 del 2016