Religione musulmana: cosa significa essere musulmano

religione musulmana

Per noi cattolici comprendere il Corano e la religione musulmana non è affatto facile. Cadere in giudizi è semplici, in fondo il Profeta del Corano (Maometto) aveva sposato una bambina… in fondo, un uomo può sposare tante donne. Le donne vivono in modo represso…! In effetti sono tutte riflessioni che possono insorgere se si pensa allo stile di vita di chi segue la religione musulmana.

Proseguiamo, però, per gradi. Tutte le religioni hanno qualcosa in comune: il dogma della fede, cioè, spiegato in modo semplicistico, credere in un Dio anche senza averlo mai visto. 

Un articolo che parla di religione musulmana scritto da un occidentale, non può non essere di parte. Le nostre culture sono molto differenti. Per quanto possibile, cercherò di spiegare come funziona la religione musulmana, quali sono le feste dell’Islam e se c’è una differenza tra islamico e musulmano, anzi, partiamo da questo!

Differenza tra islamico e musulmano

Non vi è alcuna differenza tra islamico e musulmano. I due termini fanno riferimento alla medesima religione attinente all’Islam.

L’Islam è una Religione monoteistica fondata da Maometto (575 ca – 632). La parola musulmano è un aggettivo usato per indicare qualsiasi cosa inerente all’islam islamismo e viene usata anche come sostantivo, per indicare una persona che segue la religione islamica. Parlare di “Islam” o parlare di Religione Musulmana è dunque la stessa cosa.

Primo concetto: non è alcuna differenza tra islamici e musulmani. La parola Islam può essere usata per indicare la Religione musulmana.

Religione musulmana

L’origine della Religione musulmana (Islamismo) risiede al VII secolo dell’era cristiana.

La religione musulmana si è originata a opera di Maometto (in arabo Muhammad) che per i musulmani è l’ultimo profeta inviato da Dio.

In arabo, Dio si dice Allah.

L’islam è la seconda religione mondiale (la prima è il cristianesimo). Vanta un tasso di crescita significativo e i musulmani sono distribuiti in diverse zone del mondo, vi è una buona popolazione di musulmani anche in Italia (vedi: musulmani in Italia).

Cosa significa essere islamici?

Essere musulmani o islamici significa credere in Allah, riconoscere Maometto come il profeta e rispettare le parole del Corano.

Il Corano rappresenta le sacre scritture dell’Islam. Dire che il Corano è come la nostra Bibbia sarebbe riduttivo, in quanto con il papato, le regole cattoliche si sono modellate in base al progresso e al contesto sociale. Caratteristica della nostra Chiesa è la tendenza ad adattarsi e a creare compromessi con la società esistente, con i suoi valori e istituzioni.

Per esempio, nel Levitico (testo sacro del Vecchio Testamento) vi sono diversi divieti alimentari che noi cristiani dovremmo assecondare, come non mangiare crostacei e frutti di mare… La nostra non è una “religione del Libro”. La Bibbia va interpretata e va a interfacciarsi anche con l’ambiente esterno. Come ha spiegato Papa Francesco:

«la sacra Tradizione e la Sacra Scrittura sono strettamente congiunte e comunicanti tra loro. Ambedue infatti, scaturendo dalla stessa divina sorgente, formano, in un certo qual modo, una cosa sola e tendono allo stesso fine. Infatti, la Sacra Scrittura è Parola di Dio in quanto è messa per iscritto sotto l’ispirazione dello Spirito Santo; invece la sacra Tradizione trasmette integralmente la Parola di Dio, affidata da Cristo Signore e dallo Spirito Santo agli Apostoli, ai loro successori, affinché questi, illuminati dallo Spirito di verità, con la loro predicazione fedelmente la conservino, la espongano e la diffondano. In questo modo la Chiesa attinge la sua certezza su tutte le cose rivelate non dalla sola Sacra Scrittura. Perciò l’una e l’altra devono essere accettate e venerate con pari sentimento di pietà e di riverenza».

Per spiegare la religione Musulmana possiamo dire che questa è la Religione del Libro Corano. Dove i fedeli seguono le loro sacre scritture e sono pronti a forti sacrifici.

Essere islamici significa porre la fede al centro della vita.
Significa vivere per servire Allah e non per se stessi. 

Seguire la religione musulmana comporta l’onoranza delle Feste musulmane che, nonostante il nome “feste”, molto spesso sono penitenze e sacrifici come il caso del Ramadan.

Le “leggi” del Corano, per noi occidentali, sono difficili da capire.

L’uomo dovrebbe astenersi da fumo e dell’alcol, i musulmani non mangiano carne di maiale perché lo dice il corano. L’uomo deve essere sempre coperto dall’ombelico al ginocchio, per la donna è prescritta una condotta molto più severa.

Una donna musulmana che arriva in Italia avrà difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro perché la religione musulmana non è compatibile con i nostri ritmi. Il Corano prescrive preghiere quotidiane, significherebbe che il datore di lavoro dovrebbe concedere apposite pause. Altro fattore è legato alla moralità, per una musulmana è immorale servire alcolici. Un musulmano può sposare più donne, esiste la poligamia.

Insomma, per comprendere davvero la Religione musulmana bisognerebbe leggere il Corano. E’ importante, però, non fare confusione tra islamismo e terrorismo. Nella chiave interpretativa più diffusa, il Corano vieta il terrorismo. E’ anche vero che tra gli stessi islamici vi sono delle correnti molto più estremiste così come spiegato nell’articolo dedicato ai musulmani e islamici.