A differenza di una volta, come oggi, scegliere un lavoro che permetta di vivere onestamente e dignitosamente non è un compito così facile. La crisi costante che ha interessato l’ultimo quarantennio ha infatti messo a dura prova chiunque muova i primi passi professionali e non solo, andando a colpire pesantemente qualsiasi settore della nostra economia.
Mettersi in gioco non è da tutti ma una via di uscita valida si può trovare nell’imboccare la via di un’attività imprenditoriale. Abbiamo già avuto modo di parlare di diverse professioni in questa sezione del nostro sito. Nell’articolo odierno, scopriremo insieme tutti i passaggi da seguire per aprire un pub.
Che licenza ci vuole per aprire un pub
La prima cosa da sapere nel momento in cui ci si accinge ad aprire un pub è che questo tipo di attività, per poter essere svolta nella legalità, necessita di alcune licenze. Ci riferiamo più esattamente al SAB e alla certificazione HACCP.
Il SAB, acronimo che sta per Somministrazione di Alimenti e Bevande, ha sostituito il precedente REC. La certificazione può essere ottenuta da chiunque sia in possesso di un Diploma di Scuola Secondaria Superiore o di Laurea, anche triennale.
L’HACCP o Hazard Analysis Critical Control Point (Analisi dei Rischi e Controllo dei Punti Critici è invece un sistema di controllo relativo alla produzione e alla manipolazione degli alimenti, il cui scopo è quello di garantire la sicurezza igienica e la commestibilità degli stessi.
Dove aprire un pub: l’importanza della location
Quando si sceglie di intraprendere un’attività di ristorazione come quella che si svolge all’interno di un pub, un’altra componente a cui prestare la massima attenzione è la location. Essendo locali di questo tipo dei centri di ritrovo classicamente notturni, è importante non posizionarli in zone troppo centrali delle città. Vale la pena tenere in considerazione aree meno popolate, come quelle periferiche o industriali, così da dar vita anche a queste zone generalmente isolate, senza creare particolari disagi ai cittadini.
Quanto costa aprire un pub
Redigere un’analisi dettagliata dei costi necessari per l’apertura di un pub non è alla portata di tutti. Il costo finale dipende da una serie di elementi che variano dalla metratura del locale prescelto, all’eventuale materiale indispensabile per restaurare lo spazio destinato a ospitare l’attività fino alla strumentazione nonché all’arredo prescelti.
In linea di massima, l’investimento è corposo. Se si è agli inizi e non si dispone di un budget sufficiente, la strada più opportuna da percorrere è quella di rivolgersi a un Istituto di Credito.
Ulteriori requisiti per l’apertura del locale: l’iter burocratico
Per aprire un pub è bene tenere in considerazione altri aspetti burocratici. Decidere di cimentarsi in una professione del genere comporta il seguente iter:
- L’apertura di una Partita Iva;
- La segnalazione dell’inizio della attività al Comune (SCIA);
- L’apertura delle posizioni INPS e INAIL per il titolare e i dipendenti;
- La segnalazione della società al Registro delle Imprese;
- La richiesta dei permessi per l’uso del suolo pubblico;
- Il pagamento dei diritti SIAE per la musica, la proiezione di filmati o l’organizzazione di eventi.
In media, sono necessari due o tre mesi per riuscire a ottenere tutte le autorizzazioni previste dalla Legge. Una volta che si è in possesso di tutta la documentazione utile, si può iniziare a svolgere l’attività.
Per chi ha fondi limitati, segnaliamo l’opportunità di aprire il locale in franchising. Si tratta di una soluzione flessibile che comporta costi inferiori rispetto alla creazione del pub da zero.
In alternativa, si può rilevare un’attività già in corso che viene venduta per pensionamento o per altri motivi. In tal caso, il vecchio proprietario può proporre un pagamento periodico sulla base dei profitti generati.