La notte di Verstappen e di Osimhen. Tagliano il traguardo insieme. Champagne in Texas, sorrisi e lacrime di gioia a Roma. Un gol d’arte di Victor – uno schiaffo affettuoso al pallone che all’80’ vola in rete da destra a sinistra rigirando come telecomandato – rilancia il Napoli al vertice in perfetta solitudine. Undici vittorie consecutive, capolavoro europeo. Applausi. Con merito, visto che s’è trovato davanti una Roma audace, vigorosa, fastidiosa come l’intemperante Mourinho che ha cercato disperatamente di offrire al suo popolo un capolavoro (e un commosso ricordo a Francesco, il ragazzo col cuore giallorosso perduto per sempre: la Magica ha giocato anche per lui ). Un Napoli forte, troppo forte visto che il Mago Spallettone riesce a rinunciare a Raspadori, come compiaciuto di poter restituire a Osimhen lo scettro del Principe azzurro. Difficile – viaggiando nella memoria – trovare un atleta così ben costruito, fisico da atleta veloce, movimento da talentuoso studioso del football, rapidità di tiro da cecchino. Un gran bel vedere. E tuttavia anche un’occasione per applaudire gli avversari, in testa a tutti il gladiator Zaniolo. Solo sfortunato. Come Spinazzola che al 45′ ha fallito il gol della Roma. Questa settimana abbiamo vissuto una delle più belle giornate del campionato italico, forse la più ricca e combattuta, degna di riconoscimento europeo, alla faccia dei critici depressi e deprimenti che – secondo disfattismo italico – dipingono il nostro torneo come manifestazione provinciale. La Juve che si regala un poker di gol con l’Empoli non ha certo trovato la migliore opposizione nei ragazzi di Zanetti, ma basta ricordare la tremarella con la Salernitana per immaginarne una prossima guarigione. Neanche il Milan aveva difronte un avversario pericoloso, ma Pioli ha festeggiato alla grande con il Monza berlusconiano ripensando alle sofferenze provocategli dallo Spezia. E l’Inter Superpazza ha dato grande spettacolo confermandosi protagonista. Per non scontentare nessuno segnalo anche l’importantissima vittoria della Lazio sull’Atalanta e quella del Toro sull’Udinese e comunque la rinascita del mitico gruppo delle Sette Sorelle. Se non otto. Tempi belli erano e speriamo che tornino, superando l’impasse del masochistico Mondiale del Qatar che già ora – con tanti stranieri preoccupati di non perdere l’occasione di un posto nelle loro nazionali – minaccia la regolarità del torneo.
RINATO IL MITICO GRUPPO DELLE SETTE SORELLE
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