LA POTENZA DEL NAPOLI ‘EUROPEO’ E LA DEA SPAVALDA LE BELLEZZE DI ‘A’

Il Napoli gioca un altro campionato. Anzi, gioca all’estero. In Champions. Con gli uomini, l’atteggiamento, la determinazione, la forza esibita in coppa contro l’Ajax e il Liverpool. E i Rangers. Precisazione necessaria perchè il Bologna sceso al Maradona aveva in partenza la modesta consistenza degli scozzesi, poi è diventato un avversario potenzialmente pericoloso grazie al colpaccio di Joshua Zirkzee, l’olandesino ventenne presentatosi con un gol prodigioso. Ed ecco, nella reazione serena, da squadrone, la potenza del Napoli Europeo, superiore e diversa da quella degli altri pretendenti allo scudetto. Gli interisti risalenti la china si entusiasmano per l’impresa della Beneamata con la ridimensionata Salernitana, il Milan si è curato le ferite di Champions (soffrendo e stentando ma vincendo a Verona), l’Atalanta macina calcio con la disinvoltura di una prima della classe che non soffre l’ansia di vincere, la Lazio dà voce ai tormenti di Sarri che adesso c’è l’ha con il campo malridotto come prima c’è l’aveva con gli orari delle partite, con gli arbitri, il vento contrario, il destino crudele. E gli danno ascolto perchè i suoi sono lamenti di un nobile condottiero, mica come quel piangina di Mazzarri.
Il senatore Lotito promuoverà una iniziativa statale per rifare il terreno dell’Olimpico, nel frattempo Sarri dovrebbe solo prender nota – come tutti, ormai – che un pareggio con la star Udinese è un punto guadagnato.
E la Juve, la grande Juve che viene esaltata perchè ha spezzato le reni a un Torino modesto tirato a forza in una specie di derby da grandi firme e da grandi illusioni? Il compiacimento di Allegri per la vittoria è un omaggio al principio bonipertiano della Vittoria Unica Cosa Che Conta. Mai così vero.
Visto il panorama, ribadisco il concetto, da intenditore, se me lo consentite: questo è un Napoli europeo, anzi semplifico, spagnolo e inglese, somma di qualità e potenza assunte e esibite grazie alle scelte del tecnico e alle qualità di giocatori straordinari. Ora che Spalletti e i suoi fenomeni (felicissimo il ritorno di Osimhen, apparentemente senza dolore per Raspadori) hanno allontanato il fantasma provinciale per eccellenza, il Bologna, in realtà ridimensionato a fornitore di punti negli ultimi quattro confronti, la corsa allo scudetto non è illusoria o presuntuosa.
Meglio di questo Napoli “europeo” non c’è nessuno, Spalletti ha ritrovato lo spirito dei tempi migliori, l’avversario più pericoloso – almeno dal mio punto di vista – è l’italianissimo Gasperini che con la sua spavalda Atalanta ha adottato il modulo 10 su 10 – direi anche il 9-1 caro a Capello – marcando splendidamente a uomo. E azzittendo gli estetisti fulminati. Quando verrà il faccia a faccia ci sarà da divertirsi.
Italo Cucci ([email protected])
(ITALPRESS).

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