Malta, battaglia legale per il “tesoro” del figlio di Gheddafi

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – La vedova del defunto dittatore libico Muammar Gheddafi sta contestando il rilascio di 94 milioni di euro dalla Bank of Valletta allo Stato libico. Safiya Ferkash Mohammed ha presentato infatti ricorso contro la decisione presa da un tribunale maltese di svincolare i fondi a favore dello Stato libico. L’appello è stato presentato dall’avvocato maltese Louis Cassar Pullicino per conto dell’avvocato degli eredi di Gheddafi, Charilos Oikonomopoulos e della vedova di Gheddafi, Safiya Ferkash Mohammed che stanno affermando che i tribunali maltesi non hanno la giurisdizione e non potrebbero decidere il caso sui fondi. La controversia legale è iniziata nel 2012, un anno dopo la morte dell’ex dittatore libico, quando è stato stabilito che Mutassim, il quarto figlio di Gheddafi, era il proprietario di Capital Resources Limited, una società registrata a Malta con un conto a Bank of Valletta. Quando nell’ottobre 2011 Mutassim è stato catturato durante la battaglia della Sirte dalle forze anti-Gheddafi e ucciso insieme al suo padre, sono state trovate in suo possesso varie carte di credito emesse dalla Bank of Valleta. A seguito di varie indagini, è emerso che Mutassim non aveva dichiarato i suoi pieni beni come richiesto dalla legge libica e come ufficiale dell’esercito gli era stato impedito di avvantaggiarsi da interessi commerciali. Inoltre, la Bank of Valletta è stata accusata dallo stato libico di non aver svolto la necessaria due diligence che avrebbe dovuto impedire a Mutassim di aprire un conto mentre il governo libico ha sempre sostenuto che i fondi della società di Mutassim sono stati acquisiti illegalmente. Tuttavia, un tribunale maltese ha deciso a favore dello Stato libico, dichiarando che quasi 97 milioni di euro detenuti in conti della Banca di Valletta legati al defunto figlio dell’ex dittatore libico Muammar Gheddafi dovrebbero essere trasferiti allo Stato libico, respingendo le affermazioni del suo eredi. Nel giugno 2010, Mutassim Gheddafi aveva aperto cinque conti presso la Bank of Valletta, e quando è comminciata la rivoluzione contro il regime di suo padre, questi conti sono stati bloccati. Tre conti denominati in euro hanno un saldo complessivo di circa 56,5 milioni; un conto in dollari Usa con un saldo attivo di quasi 36,8 milioni e un conto in sterline britanniche con un saldo di circa 3,5 milioni. Mutassim aveva anche aperto un conto di prestito aziendale nell’agosto 2010, ma questo conto è rimasto inutilizzato ed è stato chiuso il 28 febbraio 2011, quando è scoppiata la rivoluzione libica. Gli altri due con poco più di 200.000 euro – sono stati aperti a nome di Capital Resources Ltd, la società che era registrata nello stesso giorno in cui sono stati aperti i conti e apparentemente controllata al 100% da Muatasimbllah Muammar Abuminyar, alias di Mutassim. Il tribunale maltese ha dichiarato che i milioni detenuti da Mutassim presso la Bank of Valletta non potevano in alcun modo essere conciliati con il suo stipendio annuo dichiarato, che nel 2011 ammontava a 64.800 dinari libici (37.500 euro). Il giudice ha anche osservato che non c’erano prove che Gheddafi aveva interessi commerciali che potrebbero suggerire che la sua ricchezza fosse stata ottenuta legittimamente. Il governo libico ha esercitato pressioni sul governo maltese per anni e ha chiesto alle autorità maltesi di aiutare a recuperare i fondi congelati legati alle famiglie di Gheddafi, e la questione era sempre all’ordine del giorno durante gli incontri bilaterali.
(ITALPRESS).

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