“Significato profondo ed essenziale del fare memoria è garantire la continuità. È il suo stesso scopo, e di continuità, attraverso il contributo di tutti, ha bisogno quell’impegno per la legalità che tanti esponenti dello Stato e della società civile hanno affrontato anche fino al sacrificio estremo. Esperienze e capacità acquisite vanno proiettate in avanti per contrastare con strumenti sempre più aggiornati le nuove minacce portate dalla criminalità organizzata, oggi per esempio quella relativa all’integrità dei fondi del piano di ripresa e resilienza. La memoria è un patrimonio collettivo che riguarda non solo l’azione sul fronte normativo e giudiziario ma anche la mobilitazione delle coscienze, e sta principalmente in questo l’importanza di testimonianze, riconoscimenti e momenti commemorativi, come anche quello in cui domani sarà tributato il giusto ricordo a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”. Caterina Chinnici ha commentato così il Premio per la legalità conferitole oggi al teatro Besostri di Mede (Pavia) dalla Fondazione Antonino Caponnetto nel corso del 31° Vertice nazionale antimafia intitolato “Criminalità organizzata 4.0 dalla corruzione al riciclaggio, le mani sporche sul Pnrr”.
“Ricevere questo premio è per me un piacere oltre che un onore – ha aggiunto l’eurodeputata siciliana ricordando il legame tra il lavoro del padre Rocco e quello del magistrato al quale la fondazione stessa è intitolata – perchè la continuità fu proprio un tratto distintivo dell’opera di Antonino Caponnetto, che nel novembre del 1983, preso il posto di Rocco Chinnici come capo dell’Ufficio istruzione del tribunale di Palermo, ne confermò metodi e assetto organizzativo portando così all’istituzionalizzazione del pool antimafia e all’istruzione del maxiprocesso”.
“Quel principio di continuità – ha concluso Caterina Chinnici – ispira l’opera di promozione culturale portata avanti dalla fondazione Caponnetto così come il lavoro che io stessa svolgo al Parlamento Europeo. Negli ultimi anni la legislazione europea per il contrasto alla criminalità transnazionale ha avuto importanti evoluzioni, anche sulla scia del modello italiano e dell’esperienza avviata in Sicilia in quegli anni, e questo cammino prosegue tuttora per armonizzare sempre di più a livello UE i sistemi di lotta al metodo corruttivo di cui la mafia si serve e al riciclaggio di denaro, e per potenziare il contrasto patrimoniale e la cooperazione tra le autorità degli Stati membri. Proprio in considerazione delle minacce della criminalità organizzata al fondo di ripresa e resilienza la prossima settimana si terrà a Roma una missione della commissione Cont, che come vicepresidente ho proposto per far meglio conoscere agli altri eurodeputati i nostri apparati di prevenzione e contrasto. L’incontro riguarderà anche il Law Enforcement Forum, di cui l’Italia è capofila. Il forum svilupperà strategie comuni da attuare coinvolgendo autorità nazionali e organi dell’UE tra cui anche la Procura europea, entrata in funzione un anno fa, e le agenzie del settore giustizia e affari interni. Proprio in questo momento, inoltre, al Parlamento Europeo è in corso il lavoro per un nuovo pacchetto di norme antiriciclaggio, e si attende a giorni dalla Commissione Europea una nuova proposta per estendere e rafforzare l’attuale legislazione sulle confische”.
(ITALPRESS).