MESSINA (ITALPRESS) – Vincenzo Nibali dice basta. Ma a modo suo. Nella sua Messina, laddove è cominciata la sua storia, tra le lacrime e i sorrisi di un campione a volte ruvido e incompreso, destinato a lasciare un segno indelebile nella storia del ciclismo. “Sono qui per annunciare che questo sarà il mio ultimo Giro d’Italia e a fine stagione lascerò il professionismo. Ho continuato, anche ora, a dare il massimo. Ho aspettato questa tappa perché è qui dove è iniziato tutto. Sono andato via di casa che avevo 15 anni e ho dato tanto al ciclismo. Ora è arrivato il momento di restituire quello che ho tolto alla mia famiglia”. Sceglie il palco Rai del ‘Processo alla tappa’, lo Squalo, per rivelare al termine della quinta tappa del Giro2022 le sue intenzioni. Classe 1984, pro’ dal 2015, il capitano dell’Astana Qazaqstan Team (galloni ereditati dopo il ritiro del colombiano Lopez) è già nella storia, essendo uno dei sette ciclisti (oltre a Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Felice Gimondi, Bernard Hinault, Alberto Contador e Chris Froome) ad aver conquistato almeno un’edizione di tutti e tre i Grandi Giri. Ha trionfato alla Vuelta a Espana nel 2010, al Giro d’Italia nel 2013 e nel 2016 e al Tour de France nel 2014. È inoltre uno dei soli quattro campioni (insieme a Merckx, Hinault e Gimondi) ad aver vinto i tre Grandi Giri e almeno due classiche monumento: il Giro di Lombardia, nel 2015 e nel 2017, e la Milano-Sanremo, nel 2018. A queste grandi vittorie si aggiungono due titoli italiani nella prova in linea, nel 2014 e nel 2015, due Tirreno-Adriatico, nel 2012 e nel 2013, e altri sette podi nei tre Grandi Giri. Insomma, una bacheca così ricca da iscriverlo di diritto tra le leggende di uno sport che gli ha riservato anche brutti infortuni, come quello rimediato in discesa durante i Giochi Olimpici di Rio2016, mentre era all’inseguimento di un oro che sembrava a portata di mano. Nella sua carriera è stato compagno di squadra e amico dell’indimenticato Michele Scarponi e anche di Sonny Colbrelli, con cui scambia battute a distanza. E una sorta di ‘tutor’, nella sua Mastromarco, dello sfortunato Michael Antonelli. Prima di dargli del ‘pensionato’, però, c’è ancora tutta una stagione da onorare. Compreso questo Giro ancora dai contorni indefiniti. “Voglio godermelo al meglio, qualsiasi cosa succederà non mi cambierà il sorriso – assicura Nibali – Bisogna essere ragionevoli, fisicamente sto bene anche se ieri ho sofferto molto. Vedremo come starò nei prossimi giorni e se c’è spazio per puntare alle tappe o puntare alla classifica”. Nel frattempo, ha messo il punto ad un suo lungo e incredibile pezzo di vita. Per rendere a questo campione gli onori che merita, ci sarà tempo e modo.
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