BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Le politiche energetiche adottate dall’UE sino ad oggi, figlie di scelte ideologiche distanti anni luce dalla realtà, stanno facendo emergere tutti i loro limiti alimentando la crisi energetica e il conseguente rincaro delle bollette. Un fenomeno prevedibile che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese con gravi ripercussioni sulle economie nazionali e sui livelli occupazionali”. Così in una nota Annalisa Tardino, europarlamentare siciliana e componente della Commissione ENVI (Ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare). “Fissare l’obiettivo della de-carbonizzazione puntando su energie rinnovabili quali l’eolico e il fotovoltaico, per definizione non programmabili, significa non aver tenuto nella dovuta considerazione i contesti normativi e ambientali degli Stati membri. In Italia, per esempio, secondo dati forniti dal gestore della rete elettrica nazionale Terna, nel 2021 è stato installato un solo gigawatt di energie rinnovabili, a fronte di richieste di autorizzazione formalizzate per impianti eolici e solari sulla terraferma pari a 130 gw e 22,7 gw per pale eoliche da situare in mare”, aggiunge.
“Per centrare l’obiettivo europeo della transizione energetica, l’Italia dovrebbe installare ulteriori 80 gw di energie rinnovabili entro l’anno 2030. Un’impresa resa ardua, per non dire impossibile, non soltanto dalle lungaggini burocratiche (si stimano tempi anche di 5 anni per le autorizzazioni e altri 2 per la realizzazione, col rischio che gli impianti autorizzati siano superati dalle nuove tecnologie), ma soprattutto dalla difficoltà ad individuare aree disponibili in sintonia con le amministrazioni locali – sottolinea Tardino -. A fare da tappo anche il rapporto con le sovrintendenze per gli impianti collocati sui tetti nei centri storici. Ecco perché la proposta di legge della rinsavita Commissione Ue, per l’introduzione di gas e nucleare nel percorso di transizione ecologica avviato, rappresenta una svolta tanto attesa su cui il Parlamento e il Consiglio UE devono adesso recitare un ruolo essenziale affinché si prosegua sulla giusta direzione e non vengano inseriti limitazioni e paletti che di fatto renderebbero di difficile attuazione il ricorso a tali fonti energetiche. In tal senso il Gruppo Id farà da baluardo. Ma è anche il momento che il governo Draghi, come ha sollecitato il leader della Lega Matteo Salvini, sia consequenziale, abbandonando i ‘no’ ideologici imposti da alcune forze politiche e ong, che oltre allo sviluppo energetico hanno paralizzato l’economia circolare da riciclo dei rifiuti”.
(ITALPRESS).