ROMA (ITALPRESS) – Continuità nei programmi, tutela della salute e attenzione al sociale con la consueta capillarità sul territorio. A due anni dall’inizio della pandemia, il bilancio del Settore Giovanile e Scolastico (SGS) della Figc è decisamente positivo. “L’emergenza sanitaria degli ultimi anni ha rappresentato un enorme problema non solo legato alla tutela della salute, ma anche sociale e con un susseguente riverbero sulle attività di carattere motorio e sportivo – spiega il presidente Vito Tisci all’ITALPRESS – Per far fronte a una situazione molto complessa e delicata, sempre nel rispetto delle normative e delle indicazioni del Governo e degli istituti competenti, il Settore Giovanile e Scolastico si è da subito adeguato a una realtà fatta di restrizioni e attenzioni, fornendo il suo costante supporto ad atleti e società. Questo ci ha permesso di modulare le nostre attività in base alle esigenze e di svilupparne di nuove, come per esempio la massiccia implementazione della formazione e l’avvio di progettualità attraverso format che avessero come priorità la salute dei destinatari. A due anni dall’inizio di questo lungo periodo di difficoltà, il Settore Giovanile e Scolastico può ritenersi molto soddisfatto, perchè ha dato continuità, seppur con ovvie limitazioni, a tutte le sue attività principali, riuscendo a mantenere la propria presenza e capillarità sul territorio, grazie ai tanti collaboratori regionali, e non facendo perdere il contatto con il calcio a tutti i giovani tesserati per le società di tutto il paese”.
– Le ultime norme sull’obbligo del Green Pass rafforzato per le attività sportive dei ragazzi over 12 hanno creato diversi problemi organizzativi alle società: qual è la situazione attuale?
“La tutela della salute, anche in questo momento, resta la priorità non solo per il mondo sportivo. Registriamo delle difficoltà da parte delle società sportive, ma come SGS applichiamo delle normative di carattere istituzionale volte principalmente a contrastare il diffondersi del contagio. Siamo certi che, grazie a un lavoro di sinergia con le società e con le famiglie, moltissimi ragazzi stiano superando questo momento, riuscendo a riprendere la normale attività sportiva”.
– Di recente ha espresso timori per la possibile riduzione degli investimenti delle società nei vivai causa pandemia: qual è la situazione?
“Senza dubbio l’impatto di due anni di pandemia, da un punto di vista economico, ha inciso anche sulle società sportive che, per ovvie ragioni, hanno dovuto rimodulare le proprie strategie e i propri investimenti. Un momento di difficoltà che rischia di riflettersi anche sui settori giovanili con un potenziale indebolimento del movimento. Osservando da vicino il nostro target di riferimento, soprattutto con la ripresa delle attività, posso registrare senza dubbio che l’attenzione delle società verso i giovani è rimasta la medesima. E’ chiaro che gli investimenti delle società non possono essere una mia competenza, ma sono fiducioso che non mancheranno gli sforzi per tutelare un movimento importante che da sempre rappresenta il bacino per le nostre rappresentative nazionali”.
– L’Evolution Programme va avanti, di recente è stato inaugurato anche il nuovo centro federale che supporterà l’area di sviluppo territoriale di Roma Eur: quale è il suo bilancio e quali i prossimi passi?
“L’Evolution Programme, come le altre attività SGS, non si è mai fermato, ha proseguito il suo percorso di crescita e di rafforzamento a livello territoriale, a dimostrazione di una pianificazione solida e strutturata. Dopo il lockdown l’attività di supporto alle società e ai ragazzi di settore giovanile è ripresa in tutte le regioni coinvolte, sia nei Centri dedicati alla formazione (CFT) che nelle stesse società rientranti nelle aree di sviluppo territoriale (AST) non inficiando la mission e gli obiettivi del programma. E’ stata invece implementata la parte relativa alla formazione, grazie alla SGS Academy, funzionale a una trasmissione sempre più massiva delle competenze tecniche necessarie per l’attività. Un bilancio senza dubbio molto positivo, arricchito nelle ultime settimane anche dall’apertura dei Centri di Sviluppo Territoriale di Futsal a Roma, Catania e Torino. Un ulteriore step verso una proposta tecnico formativa che andrà a coinvolgere un altro target per noi importante”.
– Il Settore Giovanile e Scolastico è da sempre molto attento alle iniziative sociali. Dal progetto Refugee Teams alle attività legate a Zona Luce fino alla recente presenza nella campagna di prevenzione 2021-2022 promossa dall’Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile: l’impegno prosegue?
“L’impegno della Federazione e del SGS nelle iniziative di carattere sociale non è mai mancato e le attività sviluppate in questi anni lo dimostrano. Un lavoro cresciuto negli anni, grazie al sostegno dei nostri Coordinamenti Regionali, che ha prodotto risultati molto positivi, dando grande soddisfazione a noi e benefici ai destinatari. Come per le altre attività, anche i progetti sociali proseguiranno il loro percorso all’interno della nostra programmazione: con Refugee Teams, giunto alla sua ottava edizione tutt’ora in corso che sta coinvolgendo circa 2.000 minori stranieri, e Zona Luce, per il quale, dopo le ottime esperienze dello scorso anno, stiamo valutando una nuova sede per un suo ulteriore sviluppo, fino al nostro costante supporto verso ogni campagna contro la discriminazione e il disagio giovanile”.
– La sua esperienza da presidente SGS la porta a rapportarsi con ragazzi adolescenti che hanno vissuto due anni di restrizioni e contatti sociali minimi. Qual è la sua impressione? Che impatto ha avuto la pandemia su questa fascia d’età e come hanno reagito i ragazzi?
“La pandemia ha avuto un impatto molto profondo soprattutto sui ragazzi, in particolare gli adolescenti e i giovani adolescenti, che si sono trovati a vivere una situazione molto complessa da comprendere e da gestire. Senza dubbio la ripresa, prima graduale, e successivamente a regime, delle attività sportive, ha rappresentato una vera e proprio liberazione per le migliaia di giovani investiti dall’emergenza sanitaria. In quest’ottica ritengo che lo sport sia stato un elemento fondamentale non solo al livello psico-fisico, ma anche sociale, consentendo ai giovani di tornare alla normalità. Proprio per questo il ruolo dello sport, e del calcio nello specifico, è, e lo sarà sempre di più, fondamentale all’interno della nostra società”.
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