Hai dimenticato di versare i contributi INPS e ti stai chiedendo quanto tempo ha l’erario per bussare alla tua porta e richiederti l’importo dovuto? Il termine di prescrizione contributi INPS è di 5 anni, tuttavia vi sono delle condizioni da conoscere.
Anche il mancato pagamento di tasse e i contributi va in prescrizione. Fino a qualche tempo fa, i tempi di prescrizione per il mancato pagamento dei contributi INPS era di 10 anni. Con l’articolo 3, comma 9 e 10 della legge 8 agosto 1995 (n.335), il termine di prescrizione dei contributi pensionistici è stato ridotto da 10 a 5 anni. La questione sembra molto semplice ma, in realtà, non lo è affatto. Datori di lavoro e aspiranti pensionati devono fare bene i conti!
Quando il contribuente verifica il proprio estratto conto INPS/INPDAP, nel caso in cui vi siano contributi previdenziali non versati o retribuzioni errati, l’interessato dovrà effettuare la richiesta di variazione e integrare gli eventuali contributi mancanti al fine di evitare la possibilità di perdere per sempre tali contributi ai fini del calcolo pensionistico.
Contributi Inps non pagati: prescrizione
Con il termine prescrizione contributiva non solo s’intende il periodo di tempo in cui l’INPS non potrà più valere diritti sui contributi non versati ma anche il limite di tempo in cui si si estinguere la possibilità di versare i contributi mancanti.
Gli enti previdenziali (INPS/INPDAP) dopo il termine di prescrizione non potranno ricevere i vecchi contributi non versati.
Il termine di prescrizione di 5 anni può arrivare a 10 anni quando a denunciare il mancato versamento dei contributi è lo stesso lavoratore. Quindi, se il lavoratore scopre di aver lavorato in nero, ha 10 anni per segnalare la questione alle autorità e richiedere, al suo datore, il versamento dei contributi INPS dovuti.
Prescrizione contributi Inps: come funziona
Il termine di 5 anni, da un lato impone all’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS) di agire in modo sollecito per il recupero dei contributi, dall’altro, impone al contribuente di regolarizzare la sua posizione entro i 5 anni se vuole che i contributi non versate siano conteggiati ai fini pensionistici.
Il termine di prescrizione INPS si interrompe se l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale invia un atto di intimazione o una cartella esattoriale per il recupero del credito. Qualsiasi atto di notifica per il recupero dei contributi non versati fa partire da zero il periodo di prescrizione.
Come verificare la presenza di contributi INPS non versati
E’ possibile verificare la presenza dei contributi INPS non versati impiegando il servizio dedicato dell‘INPS: la mia pensione futura.
Questo servizio telematico è in grado di fornire un estratto conto storico di tutti i contributi versati e prevedere quale sarà l’importo futuro della pensione. Il servizio online consente di conoscere anche tra quanti anni il lavoratore potrà andare in pensione.
Per l’accesso al servizio “La mia pensione futura” è necessario avere il PIN Inps oppure, in alternativa, la Carta Nazionale dei servizi o l’identità digitale SPID (ottenuta con Poste Italiane o altro sistema). Il sistema restituirà una stima dell’ammontare dell’assegno previdenziale. Il calcolo della pensione verrà effettuato tenendo conto della normativa vigente e di tre requisiti fondamentali quali:
- età,
- storia lavorativa,
- retribuzione/reddito.
Il servizio può essere fruibile sia da chi è iscritto alla gestione separata, ai lavoratori iscritti alla Gestione Dirigenti di aziende, ai lavoratori dipendenti.
Il servizio non solo dà la possibilità di versare i contributi mancanti prima del termine della prescrizione, ma dà anche la possibilità di:
- Calcolare l’importo stimando della pensione
- Conoscere la data in cui si matura il diritto alla pensione di vecchiaia o alla pensione anticipata
- Ottenere una stima del rapporto tra la prima rata di pensione e l’ultimo stipendio percepito
- Controllare i contributi versati in INPS e comunicare all’Istituto i periodi di contribuzione mancante.