Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Claudio Brachino, conduttore della rubrica “Primo Piano” dell’agenzia di stampa Italpress. L’esponente forzista è partito dall’immigrazione condannando duramente le violenze al confine tra Bielorussia e Polonia: “Le immagini sono orribili. Purtroppo donne e bambini sono utilizzati per fini politici, sono vittime. Il tema dell’immigrazione va risolto in maniera diversa, senza erigere muri. Le frontiere europee a Est e nel Mediterraneo sono un gran problema, ma finora l’UE hanno lasciato soli i paesi di frontiera come l’Italia. Serve una strategia a medio e lungo termine. Serve un esercito europeo e una politica estera europea”. Poi ha ricordato il ruolo chiave della Libia nel controllo dei flussi migratori verso le coste italiane: “Mi auguro che la Libia ce la faccia a fare le elezioni, è un nostro interlocutore ed è un paese determinante per la questione immigrazione. Senza non si risolve il problema dell’immigrazione”. Tornando alle vicende interne, Antonio Tajani ha sottolineato il ruolo di Silvio Berlusconi nella nascita del governo di unità nazionale: “Lo ha voluto lui e ha voluto Draghi per sconfiggere il Covid dal punto di vista sanitario e economico. Con l’ingresso di FI nel governo c’è stato un cambio di passo nella campagna vaccinale. Per questo i sondaggi ci premiano”.
E sulla possibilità di vederlo al Quirinale, l’eurodeputato ha detto: “Si parla di Berlusconi come possibile candidato nonostante lui non si sia mai proposto. Ci sono le condizioni per eleggerlo. D’altra parte i sondaggi dicono che gli italiani vogliono Draghi o Berlusconi. Le parole di Prodi, il riconoscimento della Merkel, le frasi positive di Bersani stanno a significare che hanno capito il suo ruolo di grande protagonista della politica italiana, dell’imprenditoria e dello sport. E’ cambiato il giudizio nei confronti di Berlusconi, non è più il nemico da abbattere, ma un uomo di Stato e una grande risorsa anche internazionale”. Antonio Tajani ha affrontato anche il tema della manovra finanziaria: “Si può fare di più. Otto miliardi per il taglio delle tasse sul lavoro sono pochi, si possono prendere risorse dal RDC, si può fare di più per abbattere l’Irap che è un’imposta rapina, si può ridurre l’irpef per i lavoratori, ma se non aiutiamo partite iva e piccole imprese non c’è lavoro”. Poi spazza via ogni dubbio sulla richiesta di un confronto all’interno del centrodestra: “Il tavolo con i partiti al governo è per parlare della manovra, noi ci sediamo solo a quello della manovra, non del Quirinale”.
Per Tajani non c’è all’orizzonte alcuna alleanza di governo con Matteo Renzi, ma solo “unità di vedute su alcune battaglie come la giustizia” e critica la pubblicazione del conto corrente privato del leader di Italia Viva nell’ambito dell’inchiesta Open: “Pubblicare il conto privato di un cittadino è una vergogna per un paese democratico, sbattere le intercettazioni che non hanno nulla a che vedere con l’indagine è un’offensiva giustizialista che a me non piace. Serve una riforma della giustizia completa, la Cartabia è un inizio e serve fare un salto di qualità, più ricerca della verità e meno processi mediatici o teoremi dei pubblici ministeri”. Infine Tajani fa un forte appello al rispetto delle regole per limitare la risalita dei contagi da Covid-19 sostenendo la necessità di una campagna mediatica forte sulla terza dose di vaccino: “Ci sono decine di morti ogni giorno, è una tragedia. Bisogna vaccinarsi, rispettare le misure come mascherina, distanziamento e lavaggio delle mani e convincere chi ha paura. La libertà di manifestare sicuramente va tutelata, ma non è ammissibile aggredire i poliziotti e devastare i centri storici. Bisogna garantire la libertà della stragrande maggioranza degli italiani vaccinati che vogliono che l’economia riparta e si viva serenamente. Bisogna avviare subito una campagna fortissima sulla terza dose, poi gli scienziati diranno qual è lo strumento migliore in caso di risalita della curva”.
(ITALPRESS).