Una rete che parte da farmacie, medici di base, ma anche dalle segnalazioni dei singoli cittadini, per arrivare a livello europeo. Così funziona il sistema di controllo degli effetti di farmaci e vaccini, la cosiddetta farmacovigilanza. A illustrare la situazione di fronte alla commissione speciale Covid 19 e alla commissione Sanità del Consiglio regionale, è stata Lorella Lombardozzi, dirigente dell’area Farmaci e Dispositivi della direzione regionale Salute.
“Tutte le segnalazioni raccolte – ha spiegato Lombardozzi – vengono girate all’Agenza italiana per il farmaco, a sua volta inserita nella rete europea. Vengono raccolte in un rapporto che viene pubblicato ogni 15 giorni. Va poi valutata la correlazione fra reazione e somministrazione, in maniera da prendere eventuali provvedimenti
Il consigliere Davide Barillari (gruppo misto) ha parlato di dati “molto sottostimati, rispetto ad altri paesi come Usa e Israele. C’è un problema di mancate segnalazioni? Manca una struttura che dia un supporto ai cittadini”. Lombardozzi ha replicato che alla Regione “non risulta nessuna sottovalutazione. Nel modulo del consenso informato ci sono tutte le informazioni necessarie. Ovviamente ci atteniamo alle regole dettate dall’Aifa. In generale possiamo dire che le reazioni avverse dopo le secondo dosi sono state molto minori rispetto alla prima”. Concludendo l’audizione, il presidente della commissione Sanità, Rodolfo Lena, ha voluto ribadire che “nel Lazio si sta lavorando per combattere la pandemia con la massima trasparenza”.
Farmacovigilanza, come funziona il sistema nel Lazio
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