Pecoraro Scanio “Governo usi anche Pnrr per turismo e Made in Italy”

MILANO (ITALPRESS) – “Il Rapporto rivela che per il 96% degli italiani il cibo rappresenta una forte spinta a esplorare e degustare le specialità enogastronomiche dei territori. Una vera e propria ricerca di sapori e tradizioni autentiche, unendo al piacere di visitare i luoghi quello della scoperta dei prodotti e dei piatti tradizionali locali. Tuttavia, solo per il 54% degli intervistati il food e gli itinerari tematici sono adeguatamente promossi dalle istituzioni come richiamo turistico. Il Governo usi anche il Pnrr per investire sul rilancio del turismo ma anche sulla certificazione del made in Italy per garantire i nostri produttori di qualità e contrastare l’agropirateria”.
Lo ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde, in occasione della presentazione dell’11° Rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”, con focus su “Food tourism e tutela dell’Italian taste”, realizzato dalla Fondazione UniVerde in collaborazione con Noto Sondaggi e con la main partership di Cobat, i cui dati sono stati divulgati ieri al convegno “Turismo e Made in Italy: ‘ricette’ per la ripartenza”.
L’evento, promosso per celebrare la 42° Giornata Mondiale del Turismo, è stato ospitato a Milano presso la Residenza Vignale e organizzato dalla stessa Fondazione, insieme a ITA0039 – 100% Italian Taste Certification by Asacert, in collaborazione con Coldiretti, Campagna Amica e Rotary Club Passport Innovation. Media partners: Euro-Toques Europa, TeleAmbiente, Askanews, Italpress, Opera2030, SOS Terra Onlus.
“Un’occasione importante per confrontarsi con le nuove tendenze di un mondo dove si incontrano due realtà fondanti l’economia italiana: i genuini prodotti agroalimentari nostrani e il turismo” ha deto Fabrizio Capaccioli, Ad Asacert e ideatore del Protocollo ITA0039.
“Il settore cresce come l’interesse dei turisti – i cosiddetti foodies – sempre più attenti e sensibili alla qualità dei luoghi e del cibo. È da subito necessario fissare, con tutti gli attori istituzionali e del comparto, regole più accurate e certificate, leggibili da tutti, per la difesa del Made in Italy, per continuare ad assicurarne salubrità, innovazione e, naturalmente, per accelerare sul turismo sostenibile. Dobbiamo batterci perché il concetto di Made in Italy arrivi univoco, almeno fuori dal nostro Paese, superando i campanilismi, per non perdere di efficacia. Auspico una sempre maggiore presa di coscienza da parte di enti ed istituzioni come Camere di Commercio all’estero ed enti di accreditamento. Un lavoro coordinato e convinto in favore di una italianità per guadagnare maggiore efficacia di azione. Noi di ITA0039, ci siamo da un pezzo” ha concluso.
Per Ettore Prandini, Presidente Coldiretti: “Il rapporto fra gli italiani e il cibo rappresenta un asse fondamentale del nostro turismo nazionale. La ricerca dei prodotti tipici è diventato un ingrediente irrinunciabile delle vacanze in un Paese come l’Italia che è leader mondiale del turismo enogastronomico con 316 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5266 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 80mila operatori biologici e la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica. Dovremmo ragionare di piattaforme logistiche, nel nostro Paese, ma anche in quei Paesi in cui vorremmo aumentare la capacità di esportazione, per arrivare ad avere il prodotto italiano disponibile nelle catene distributive e nella ristorazione. A questo proposito, con Asacert stiamo facendo un lavoro importante per puntare alla certificazione di quei ristoranti che utilizzano i veri prodotti agroalimentari italiani. Parliamo di digitalizzazione del settore anche grazie all’app creata da Asacert, per fare in modo che i cittadini italiani che vanno nel mondo possano avere una semplice app che gli dice quali sono i ristoranti che utilizzano veri prodotti agroalimentari italiani. Questo diventa il primo veicolo di comunicazione e promozione della vera italianità”.
“E se al posto di un turismo frenetico, che si muove su una linea retta fatta di tappe mordi e fuggi, scegliessimo un turismo più dolce, che segue sinuose linee curve, talvolta anche girando in tondo? Una perdita di tempo? No, un nuovo modo di godersi il panorama e l’ambiente che ci circonda. Lo stesso vale per l’economia: a chi giova, ormai, il frenetico mondo produttivo che si muove in linea retta? Meglio un’economia circolare, che ci permette di creare al contempo valore economico, sociale e ambientale. La circular economy, di cui Cobat è protagonista da oltre 30 anni, permette di preservare l’ecosistema, trasformando i rifiuti in nuove materie prime e rendendo dunque più attrattivo il nostro territorio” aggiunge Giancarlo Morandi, Presidente di Cobat.
(ITALPRESS).

 

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