ROMA (ITALPRESS) – La commissione Bilancio del Consiglio regionale del Lazio, riunita oggi in modalità telematica, ha approvato a maggioranza (9 favorevoli e due astenuti) la proposta di legge regionale n. 310 del 9 settembre 2021 (“Disposizioni in materia di riduzione delle spese dei gruppi consiliari”), che prevede un taglio del 5 per cento delle spese per i gruppi consiliari dal primo gennaio 2022 e del 10 per cento dal primo gennaio 2023 in poi. Nella stessa seduta, la quarta commissione ha dato il via libera anche alla proposta di deliberazione consiliare n. 70 del 9 settembre 2021 (“Regolamento di contabilità del Consiglio regionale del Lazio”), che prevede l’adeguamento anche da parte del Consiglio alle disposizioni in materia di legge di contabilità, già recepite dalla Regione con la legge regionale n. 11 del 12 agosto 2020. Entrambi i provvedimenti passano ora all’esame dell’Aula consiliare per l’esame definitivo.
Rinviato, invece, l’esame della proposta di legge regionale n. 311 del 20 settembre 2021 (“Disposizioni per l’adeguamento della normativa e del bilancio regionale ai rilievi della Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per il Lazio, concernenti l’attività istruttoria per il giudizio di parificazione del Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2020”) e della proposta di Legge regionale n. 302 dell’8 luglio 2021 (“Rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2020”).
La proposta di legge n. 310, sottoscritta da 5 membri dell’Ufficio di presidenza su sei (compresi il presidente e i due vice), si compone di soli due articoli, entrambi tesi a ridurre le spese dei gruppi consiliari attraverso la modifica di due leggi regionali, in coerenza con le indicazioni della Corte dei Conti espresse in sede di parifica del bilancio consuntivo della Regione Lazio.
Il primo articolo aggiunge il comma 4-ter all’articolo 37 della legge regionale n. 6 del 2002, prevedendo la riduzione del 5 per cento nel 2022 delle spese per il personale dei gruppi e del 10 per cento a partire dal primo gennaio del 2023. Si tratta della spesa quantificata dal precedente comma 4-bis nel rispetto del parametro del costo di un’unità di personale di categoria D, posizione economica D6, senza posizione organizzativa, per ciascun consigliere regionale.
Il secondo articolo, invece, interviene sull’articolo 11 della legge regionale n. 4 del 2013 (cosiddetta “spending review”), applicando la stessa riduzione e con gli stessi tempi anche alle spese di funzionamento dei gruppi consiliari.
L’inserimento del comma 3-bis, infatti, decurta l’importo relativo ai contributi previsti al precedente comma 3, il quale dispone che: “In conformità alla deliberazione della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 6 dicembre 2012, l’importo da erogare a ciascun gruppo ai sensi del comma 1, secondo le modalità stabilite con deliberazione dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, è costituito, al netto delle spese per il personale assegnato, da: a) una quota pari ad euro 5.000,00 per ciascun consigliere componente il gruppo; b) una quota determinata moltiplicando il coefficiente pari ad euro 0,05 per il numero degli abitanti della Regione risultante dall’ultimo censimento, dividendo il prodotto così ottenuto per il numero dei consiglieri e assicurando comunque una quota minima per gruppo, secondo le modalità individuate dall’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale”.
(ITALPRESS).
Commissione Bilancio, ok a riduzione spese per i gruppi consiliari
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