L’archeologia è una vera e propria scienza che studia le civiltà e le culture del passato, attraverso la raccolta, la documentazione e l’analisi delle tracce materiali che hanno lasciato. A occuparsene è l’archeologo, una figura ben specializzata che per svolgere la propria professione si avvale di tecniche, di procedure e di strumenti ben precisi. Alla base di questa figura che al giorno d’oggi opera per musei, università ed enti di ricerca pubblici o privati, vi è un apposito percorso formativo. Nei prossimi paragrafi, scopriremo allora insieme come diventare archeologo.
Che cosa fa l’archeologo
Quello dell’archeologo è un mestiere molto affascinante che richiede una approfondita preparazione e un’altrettanta ampia cultura. Di cosa si occupa un archeologo nello specifico?
Le principali attività in cui è richiesta la presenza di una figura come quella dell’archeologo sono:
- ricerche che includono documentazione grafica, in cui è previsto anche l’intervento di altre figure professionali come geometri, architetti e fotografi;
- scavi terreni o subacquei programmati in genere da organizzazioni quali Sopraintendenza ai Beni Archeologici, enti universitari, CNR ma anche da enti e fondazioni private:
- catalogazione dei reperti in base a metodologie scientificamente condivise.
La professione dell’archeologo può essere svolta:
- nel settore pubblico, per conto della Sopraintendenza ai Beni Archeologici, di Università, di enti locali e di enti di ricerca pubblici come il CNR. Nel caso specifico è previsto il superamento di concorso pubblico;
- nel settore privato, in ambito didattico e divulgativo ma anche per attività quali scavi e catalogazione.
A differenza di altri mestieri, come l’avvocato, il giornalista o il medico, nel nostro Paese la professione di archeologo non è regolamentata a livello normativo e non esiste un albo dedicato a questa figura.
Diventare archeologo: il percorso formativo
Per abbracciare la professione di archeologo, è molto importante scegliere un percorso universitario mirato. È tuttavia altrettanto importante possedere determinate caratteristiche o svilupparle, come ad esempio avere capacità investigative per fare ricerche approfondite o essere propensi a lavorare in team e non in solitaria.
Per poter diventare archeologo, il primo passo consiste nell’ottenere un diploma di scuola superiore. Se si hanno le idee ben chiare a riguardo fin dalla più giovane età, l’ideale è iscriversi a una scuola con formazione classica, nello specifico il Liceo classico che può già fornire una solida base culturale per gli studi universitari successivi.
Ottenuto il diploma di scuola superiore, è necessario conseguire un diploma di laurea triennale. Con le nuove specializzazioni universitarie sono state istituite delle specifiche lauree triennali in archeologia oltre a dei corsi a ciclo unico.
Dopo aver completato la laurea triennale, è possibile continuare il percorso specializzandosi in archeologia. In questo modo si possono approfondire ulteriormente le conoscenze per diventare archeologo, acquisendo un bagaglio di competenze più ampio e maggiormente dettagliato.
Dove studiare archeologia in Italia
I principali Atenei che in Italia propongono percorsi di studi dedicati all’archeologia sono l’Università di Torino, La Sapienza di Roma, l’Alma Mater di Bologna, l’Università di Siena e l’Università Ambrosiana di Milano.
Qualità di un archeologo
Oltre alle competenze acquisibili mediante il percorso formativo, un archeologo deve possedere una serie di qualità tra cui:
- la capacità di comprendere testi scritti;
- una forte adattabilità;
- la capacità di ascolto e di apprendimento;
- ottime capacità di problem solving;
- un buon senso critico;
- la capacità di monitorare il proprio lavoro e quello altrui;
- competenza nello scegliere e nell’utilizzare gli strumenti giusti.
Quanto guadagna un archeologo
In Italia, lo stipendio medio di un archeologo si aggira sui 1.470 euro netti al mese, pari a circa 26.800 euro lordi all’anno. Nei primissimi tempi di esperienza professionale,
la retribuzione di un archeologo può partire da uno stipendio minimo di 740 euro netti al mese. Lo stipendio massimo può invece superare i 2.400 euro netti al mese.