Nei nostri articoli vi abbiamo più volte parlato dei diversi percorsi da intraprendere per abbracciare un mestiere. Qualche esempio? Abbiamo trattato di come diventare IT Project Manager, una figura attualmente molto ricercata, oppure di come diventare agronomo. Oggi la nostra attenzione si focalizzerà su una professione che rientra tra le più tradizionali ma che è davvero degna di nota. Stiamo più esattamente per parlarvi di come diventare Architetto.
Che cosa fa l’Architetto
L’Architetto è un esperto di progettazione operante nel settore dell’edilizia. Contrariamente a ciò che si pensa, una simile figura professionale non è spendibile solo nel settore edile. Soprattutto da alcuni anni a questa parte, i nuovi percorsi universitari hanno infatti permesso di ampliare ulteriormente le competenze di un simile professionista, andando ad abbracciare ulteriori ambiti di competenza come ad esempio il design o la progettazione industriale.
Siamo di fronte a un lavoro di sicuro stimolante oltre che decisamente redditizio. Ma andiamo oltre e vediamo insieme il percorso da intraprendere per poter diventare Architetto.
La formazione necessaria per diventare Architetto
Dopo aver ottenuto il diploma di scuola superiore, il primo passo da intraprendere per poter diventare Architetto consiste nello scegliere un percorso universitario idoneo, che porta per l’appunto a conseguire la Laurea in Architettura. Nel nostro Paese ogni Regione ha praticamente almeno una Facoltà dedicata allo studio dell’Architettura. Si tratta però di Facoltà a numero chiuso, per il cui accesso è cioè previsto il superamento di un test, proprio come accade con la Laurea in Medicina o con altri percorsi universitari.
Il test di ingresso in genere verte su materie quali:
- la matematica;
- la geometria;
- la fisica;
- e l’informatica.
Una volta superato il test di ammissione, l’aspirante Architetto si trova a dover scegliere tra diversi percorsi formativi di Laurea, tra cui Urbanistica, Conservazione dei beni architettonici e Restauro.
Le specializzazioni
Dopo aver conseguito la Laurea, il futuro Architetto può ottenere anche una specializzazione in un determinato settore dell’Architettura. Tra le principali specializzazioni si annoverano:
- Architettura edile;
- Architettura d’interni;
- Bioarchitettura;
- Architettura paesaggista.
L’Esame di Stato per diventare Architetto e l’iscrizione all’Albo
Al termine del percorso di studi, il Laureato in Architettura può sostenere l’Esame di Stato abilitante all’esercizio della professione. Si tratta di un passo indispensabile per diventare Architetto, per poter iscriversi all’Albo professionale e per poter di conseguenza svolgere la professione.
L’iscrizione all’Albo può avvenire in due sezioni diverse a seconda del percorso universitario intrapreso:
- sezione “Architetto Junior” per chi ha conseguito la Laurea Triennale;
- sezione “Architetto Senior” per chi ha conseguito la Laurea Magistrale.
In base a quanto stabilito dall’attuale normativa, a seguito dell’Iscrizione all’Albo, l’Architetto, proprio come accade ad altri professionisti iscritti agli Ordini professionali, deve seguire dei percorsi di formazione continua e di aggiornamento. La frequenza degli appositi corsi fa ottenere a ogni Architetto dei CFP, ossia dei Crediti Formativi Professionali. La formazione continua serve per assicurare uno standard di servizio elevato, al passo con i tempi e aggiornato con tutte le nuove normative.
Quanto guadagna un Architetto
Un Architetto può essere regolarmente assunto sebbene nella maggior parte dei casi eserciti il mestiere come libero professionista con partita IVA. Alla sua prima esperienza, una simile figura professionale può ricevere uno stipendio annuo di circa 55mila euro. Cifra che raggiunge quota 77mila euro circa, nel caso di un Architetto professionista, con esperienza.
Ovviamente lo stipendio medio varia sensibilmente in base agli anni di esperienza acquisita e allo specifico ambito in cui l’Architetto si trova a operare ogni giorno. In linea di massima, siamo comunque di fronte a una figura professionale che ha uno stipendio mensile medio più elevato rispetto a molte altre tipologie di lavoratori, tanto nel nostro Paese quanto all’Estero.