BUDAPEST (UNGHERIA) (ITALPRESS) – E’ mancato l’acuto ma il carniere si arricchisce ancora. La terza giornata degli Europei di nuoto di Budapest regala all’Italia quattro argenti e tre bronzi nell’arco di cinque finali. A inaugurare la sfilata degli azzurri sul podio sono Gregorio Paltrinieri e Domenico Acerenza, rispettivamente secondo e terzo nei 1500. Dopo i segnali di stanchezza preoccupanti mostrati in batteria ieri, SuperGreg si ritrova e deve arrendersi solo all’ucraino Mykhaylo Romanchuk, argento iridato a Gwangju e campione europeo a Glasgow 2018 negli 800: 14’39″89 contro 14″42″91 ma il fuoriclasse carpigiano si tiene stretto il suo argento. “Dal 2012 vado sempre a podio, è stata dura ma sono molto contento, è un tempo incredibile dopo la stanchezza di tutta la scorsa settimana – il riferimento alle gare di fondo che lo hanno visto conquistare tre ori – Un 14’42” non me lo immaginavo. È tanta roba. Me la sono giocata con Romanchuk, che è uno dei più forti al mondo. Dovevo darmi una scossa rispetto a quello che è successo ieri e sono contento di come sia andata”. E non è ancora finita: “Proviamo a raccattare quello che riusciamo a raccattare ma oggi ho trovato altre energie e una finale ti carica più di una batteria”, il riferimento agli 800.
Ma nei 1500 arriva anche il bronzo di Domenico Acerenza, che si aggiudica la sua personale battaglia per l’ultimo gradino sul podio nei confronti del francese Joly: “Abbiamo lavorato tanto, se mi avessero detto che avrei preso una medaglia avrei detto che era impossibile e invece ce l’ho fatta. Sapevo che alla fine c’era da spingere di più per batterlo e ho spinto al massimo”. A seguire ecco un altro argento, con tanto di record italiano ulteriormente ritoccato, a firma Alessandro Miressi. Il 22enne torinese, già di bronzo con la 4X100, scende dal 47″53 siglato ieri in semifinale a 47″45 nella finale dei 100 stile dove solo l’enfant prodige russo Kliment Kolesnikov (47″37, nuovo primato dei campionati) fa meglio. “Ci ho provato con tutto me stesso, verso la fine ci stavo arrivando ma sono contento lo stesso, è stato più bravo di me – riconosce Miressi – Sono contento di questi piccoli miglioramenti ma ci sono ancora i 50 e le staffette, useremo le ultime forze per queste gare”. Poi arrivano i 100 rana e l’Italia va a prendersi altre due medaglie, l’argento con Arianna Castiglioni (1’06″13) e il bronzo con Martina Carraro (1’06″21), precedute dalla svedese Sophie Hansson (1’05″69), sempre in controllo.
“I 100 rana erano l’unica gara in cui potevo giocarmela, sapevo che era difficile, ho cercato di liberare la mente e godermi il momento – racconta la 23enne di Busto Arsizio – Mi sentivo decisamente meglio rispetto a ieri pomeriggio, sono sempre arrivata terza in vasca lunga, finalmente un argento”. Sperava in qualcosa di più la primatista italiana Martina Carraro: “Un po’ rosico. Non una delle mie gare migliori ma mi prendo quello che di positivo c’è. Sono contenta della mia prima medaglia europea in vasca lunga”. Il quarto argento di giornata lo conquista invece Federico Burdisso, che con 1’54″28 migliora il record italiano nei 200 farfalla che già gli apparteneva e si inchina solo all’inarrivabile Kristof Milak (1’51″10, nuovo primato dei campionati). “A differenza di batterie e semifinali, la finale l’ho sentita – ammette il 19enne pavese – ma il secondo posto è quello che volevo provare a ottenere e l’ho ottenuto”. Dulcis in fundo il bronzo della 4X200 sl composta da Stefano Ballo, Matteo Ciampi, Marco Di Tullio e Stefano Di Cola: 7’06″05 il tempo che permette agli azzurri di chiudere alle spalle di Russia e Gran Bretagna.
Finale dei 200 stile centrata per Federica Pellegrini, alla quale basta il terzo tempo complessivo (1’57″47) delle semifinali. “Sto pagando un po’ la fatica ma ci salverà la mattinata di riposo di domattina, vedremo cosa succederà in finale ma senza grosse pretese”, si nasconde la Divina. Domani Italia protagonista in finale anche con Thomas Ceccon (100 dorso), Ilaria Cusinato (200 farfalla) e Alberto Razzetti (200 misti).
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