ROMA (ITALPRESS) – Le infrastrutture e la mobilità in una regione come il Lazio – che ospita al suo interno la Capitale, uno dei principali porti turistici della Penisola, Civitavecchia, e l’hub aeroportuale internazionale per eccellenza, Fiumicino – sono un tema sempre al centro delle politiche di sviluppo del territorio. Tanto più ora che si dovrà pensare a un piano di rilancio nazionale, con l’arrivo delle risorse del Next Generation Eu, che potranno dare un nuovo slancio a quei progetti pronti da anni ma mai messi in atto. Undici grandi interventi per un valore di 11 miliardi di euro, dall’autostrada Roma-Latina al completamento della Orte-Civitavecchia, passando per la chiusura dell’anello ferroviario di Roma, il potenziamento della Roma-Pescara e la trasformazione delle vecchie linee ferroviarie in vere e proprio metropolitane, il tutto in un arco di tempo che va da 5 a 7 anni. Ci sarà così chi dovrà progettare e chi dare un indirizzo e controllo, come la commissione regionale Infrastrutture e Mobilità presieduta da Eugenio Patanè: “Se dovessero arrivare i finanziamenti richiesti nel Pnrr noi abbiano esclusivamente una competenza di controllo – ha detto Patanè all’Italpress – Molte di queste opere hanno stazioni appaltanti differenti, per esempio abbiamo chiesto risorse per la trasformazione in linea metropolitana della FL5, Roma-Civitavecchia, e della FL7, le vecchie tratte che vanno verso Napoli, lasciate libere con l’entrata in funzione dall’Alta Velocità. La stazione appaltante non è, però, la Regione Lazio ma Rfi, quindi questi soldi vanno dentro Rfi. E’ ovvio, quindi, che la commissione ha una funzione di controllo sulla spesa e sull’avanzamento dei lavori. Così come sulla diramazione della Roma-Lido che arrivi fino a Fiumicino aeroporto e città, questi lavori saranno realizzati da Astral, società regionale, e la nostra commissione ha il dovere di controllo”.
Questo è il futuro ma c’è un passato e un presente da vivere, dove il lavoro di controllo e indirizzo viene portato avanti quotidianamente e ha sbloccato opere grandi e piccole, per i comuni laziali, come ha spiegato ancora all’Italpress lo stesso Patanè: “Abbiamo sbloccato circa 30 milioni di euro di opere per i piccoli comuni, perché la commissione dà il parere su tutte le opere che vengono ritenute urgenti e indifferibili da parte dell’assessorato”. Inoltre, ha permesso di confrontarsi con altre istituzioni su temi come la crisi economica dell’autorità portuale di Civitavecchia o il progetto di espansione dell’aeroporto di Leonardo Da Vinci. Tra queste il più importante player è e rimane Rfi che proprio al Lazio ha dedicato una bella fetta di investimenti nel proprio piano industriale e con il quale c’è un annuale confronto.
“Una volta all’anno facciamo una commissione fiume con Rfi e Trenitalia per affrontare le tante grandi e piccole questioni dei nodi ferroviari di Roma e del Lazio, la prossima – ha sottolineato Patanè – sarà tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, che ho già concordato con il nuovo amministratore delegato di Rfi, Vera Fiorani, che verranno per affrontare le 18 questioni che abbiamo posto, che avevamo in parte già affrontato con l’ex ad Gentile, oggi commissario della Metro C”.
(ITALPRESS).
Infrastrutture e mobilità chiave per lo sviluppo del Lazio
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