Giustizia, Sisto “Riforma sia anche culturale, no processo mediatico”

ROMA (ITALPRESS) – “La giustizia deve recuperare un rapporto col cittadino di riconciliazione. Se non hai sbagliato il processo non deve diventare una sanzione esso stesso. Prima di tutto la riforma deve essere culturale, bisogna partire dalla Costituzione”. Così il sottosegretario alla giustizia Francesco Paolo Sisto, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia di Stampa Italpress. “E’ necessario partire dalla velocizzazione del processo civile come chiesto dall’Europa per arrivare poi a una riforma complessiva” aggiunge Sisto. “Questo è un governo che vorrebbe fare dell’efficienza così come della competenza un punto di partenza e per questo sono state istituite sei commissioni consultive”. “Il precedente governo – aggiunge – imponeva al Parlamento le riforme, schiacciando una qualsiasi possibilità di dibattito”, prosegue Sisto che tocca poi il tema della prescrizione.
“I pilastri devono essere la presunzione di non colpevolezza, il giusto processo e la ragionevole durata – dice il sottosegretario alla giustizia – Dobbiamo intervenire perché il processo non sia più una pena. Diventare indagati oggi è già una condanna perché il danno reputazionale è percepito come enorme”. Sisto spiega quindi quali sono gli errori da evitare. “Il protagonismo giudiziario – prosegue – va abolito. Il processo penale ha senso se lo liberiamo da quello mediatico”. La riforma Bonafede “è nata nella prospettiva di accelerazione dei processi, ma questo non è stato fatto. Una riforma sbagliata, quindi, perché ha reso il processo eterno e incompatibile con art. 111 della Costituzione”. Per Sisto “la prescrizione va modificata e va applicata alla ragionevole durata del processo”. In merito al video di Grillo afferma: “La mia impressione è che questo sfogo sia la confessione di una perdita di identità del Movimento – continua il sottosegretario -. Questo M5S è in grande difficoltà e i risultati del video di Grillo si prestano a una sorta eterogenesi dei fini, superando la fase giustizialista”. In merito al libro- intervista di Alessandro Sallusti sul caso Palamara, il sottosegretario è cauto. “Il libro racconta dei fatti e bisogna prenderne atto ma senza assumere la vicenda a parametro di quello che accade dentro il Csm”, spiega Sisto. “Il re è nudo quindi? No il re era già nudo”, prosegue.
Infine un passaggio sul futuro di Berlusconi. “Bisogna guardare oltre ai processi, nei confronti di Berlusconi io credo che si debba guardare al futuro, l’ex presidente Berlusconi ha dato l’imprimatur a noi forzisti”, spiega Francesco Paolo Sisto. “E anche per quanto riguarda il rinvio a giudizio di Salvini, io credo che sia impossibile pensare che abbia commesso tutto da solo, ma ricordiamoci che il rinvio a giudizio non è una condanna”.
Per Sisto “ci deve essere la forza dello Stato per un processo giusto con al centro l’imputato e i suoi diritti. Auspico quindi che ci siano più giudici in Cassazione e meno giudici nelle procure”. Mentre le nuove regole sulle intercettazioni “con l’introduzione del trojan per tutti io credo che siano state sicuramente un errore. L’ultima riforma ha peggiorato la situazione”, prosegue il sottosegretario Sisto. “Infine ritengo che sia necessario abbattere la sanzione detentiva per la diffamazione, eliminare la pena detentiva per i giornalisti ma contestualmente bisogna riordinare il processo mediatico. Questa è un’occasione straordinaria che in questo ruolo cercherò di non perdere”, conclude il forzista Sisto.
(ITALPRESS)

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