Come vendere oggetti fai da te: istruzioni sulla vendita occasionale di oggetti fatti a mano. Dalla vendita su internet, nei mercatini o sfruttando intermediari.
Oggetti fatti a mano da vendere
Se hai le abilità per produrre oggetti fatti a mano, sappi che il fisco non ha nulla contro la tua attività, anzi, la tutela mediante contratti specifici e la cosiddetta vendita occasionale. In termini pratici:
si possono vendere oggetti fatti a mano senza partita IVA a patto che il volume d’affari netto non sia superiore ai 5.000 euro all’anno. Se il tuo volume di vendita supera -al netto delle spese- tale importo, allora sarai tenuto ad aprire una partita IVA.
Per vendere prodotti artigianali fatti in casa hai a disposizione diversi canali:
- internet, sfruttando i cosiddetti marketplace
- mercatini dell’artigianato
- negozi
- vendita diretta
Ammettiamolo, la vendita diretta quando si tratta di un’attività occasionale è piuttosto difficile: senza conoscerti, chi busserebbe mai alla tua porta per chiederti un pezzo d’artigianato? 🙂 Per questo motivo, nel presente articolo ti spiegherò le prime tre ipotesi.
Come vendere oggetti fai da te su internet
Il web offre molte opportunità, una tra queste è la possibilità di aprire un negozio online sfruttando uno dei tanti marketplace. Sappi che non puoi aprire un ecommerce tutto tuo per due motivi: il primo è meramente fiscale (per aprire un ecommerce devi disporre di una partita IVA da indicare nelle note legali) e il secondo è il mantenimento (aprire un negozio online prevede delle spese, dalla realizzazione grafica al codice per la gestione degli ordini), allora come vendere oggetti fatti in casa su internet? Sfruttando siti intermediari.
Siti internet dove vendere oggetti fai da te:
- ebay
- Qtsy
- DaWanda
- Cargoh
- Blomming
- ALittleMarket
- Zibbet
Alcuni di questi siti prevedono una registrazione gratuita e una commissione per ogni transazione effettuata (in pratica ogni volta che vendi un tuo oggetto dovrai dare una piccola percentuale dal 3 al 5% al sito che ti offre il servizio). Se vuoi vendere oggetti online gratis puoi puntare sul marketplace di Facebook così come spiegato nell’articolo guida “come vendere le proprie creazioni”
Come vendere oggetti fai da te nei mercatini
Questo è ancora più semplice: non avrai alcuna commissione da pagare ma una piccola procedura burocratica: ti toccherà compilare un’autocertificazione dove dichiari che la tua è una vendita occasionale e il tuo volume d’affari annuo non supera i 5.000 euro. Tale certificazione deve essere vidimata dal comune in cui si svolgerà il mercatino e dovrà essere accompagnata da una marca da bollo di 16 euro così come spiegato nell’articolo guida “Come partecipare ai mercatini senza partita IVA“.
Come vendere oggetti fatti a mano ai negozi
Se la tua ambizione è più grande, scegli un negozio molto frequentato, magari che già propone oggetti di artigianato, fai una piccola indagine e chiedi al negoziante quali sono gli oggetti di artigianato più venduti, prova a proporre qualcosa di accattivante e proponi la tua merce. Il negoziante potrà esporre le tue creazioni in vetrina o sui suoi scaffali mediante la stipula di un contratto di conto vendita.
Il pratica, in questo contratto, le due parti (tu e il negoziante) decidete di comune accordo un prezzo per la tua opera. Il negoziante non pagherà subito i tuoi oggetti fatti a mano ma li esporrà nel negozio, una volta che li avrà venduti ti salderà l’importo dovuto e specificato nel contratto. Sappi che, una volta firmato il contratto, il negoziante potrebbe decidere di vendere l’oggetto anche al doppio o al triplo del prezzo con te concordato. Il costo specificato nel contratto infatti è l’importo che a te è dovuto ma non il prezzo per la vendita al pubblico. Per esempio, hai valutato che il costo giusto per un tuo oggetto di artigianato è di 30 euro e questo è il prezzo riportato nel contratto. Il negoziante espone il tuo oggetto fatto a mano e lo propone in vetrina al prezzo di 100 euro. Al momento della vendita il negoziante ti darà l’importo di 30 euro mentre rilascerà al cliente finale lo scontrino fiscale di 100 euro.
Vendere oggetti fatti in casa ai negozi ha molti vantaggi ma anche svantaggi. I vantaggi sono chiari: i negozi -soprattutto se posti nel centro città o nei centri commerciali dove vi è un via vai di clienti- possono dare una grande visibilità ai tuoi oggetti, d’altro canto, però, la vendita non è garantita se il prodotto non piace e dopo un lasso di tempo (da 45 giorni a un anno, dipende dal contratto) il negoziante potrebbe restituirti la merce invenduta anche in cattivo stato.
Per altre informazioni sulla vendita di oggetti fatti in casa ti invito a visitare la guida: come vendere oggetti in internet senza partita IVA.