“Siamo in un momento in cui c’è consapevolezza che la situazione della disparità di genere non è più accettabile, l’Italia ha preso coscienza che c’è un problema, nello stesso tempo c’è la volontà e l’inizio di fare un percorso per risolvere in modo definitivo questo problema atavico. Serve una visione complessiva e per questo porterò avanti la redazione del primo piano strategico di parità, servono delle azioni che affrontino questa complessità”. Lo ha detto la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’Agenzia Italpress, sottolineando come la questione della parità di genere non sia solo una “questione di giustizia sociale ma di convenienza per l’Italia. Solo un mondo paritario può mettere in campo tutte le energie di cui dispone e ha più chance. Ci daremo degli obiettivi puntuali per colmare il cosiddetto gap salariale attraverso due dinamiche: la trasparenza salariale, ovvero il fatto che le aziende debbano dichiarare in modo trasparente gli stipendi”.
“Ma penso anche che vadano incentivate le azioni positive e che si possa certificare ad esempio le politiche aziendali nella progressione di carriera perchè le donne hanno meno accesso alle cariche più retribuite oppure lavorano meno – ha sottolineato la ministra -. La maternità e il lavoro purtroppo sono stati messi in contraddizione, la donna per troppo tempo è stata costretta a scegliere ed è quanto di più sbagliato possa esserci. Bisogna incentivare politiche aziendali che da un lato proteggono la donna e dall’altro rendono conveniente la maternità anche per l’azienda. Non possiamo permetterci di restare nella denatalità che ci caratterizza, quindi è conveniente per tutti un investimento nella natalità”.
Bonetti ha ricordato poi la piaga del femminicidio, evidenziando come ci sia una violenza nei confronti delle donne “incardinata nel tessuto sociale del paese, con il lockdown sono diminuiti tutti i reati tranne i femminicidi. Bisogna fare un lavoro anche sul linguaggio perchè la violenza sulle donne non può trovare nessuna giustificazione, non si può trovare un alibi. C’è una strategia da mettere in campo, c’è la rete dei centri antiviolenza che va sempre più sostenuta. Abbiamo sbloccato 33,5 milioni di euro per il 2020 e stiamo ripartendo e altrettanta cifra pensiamo per il 2021”.
Passando alla stretta attualità politica Bonetti ha ripercorso i primi momenti dell’apertura della crisi di governo aperta da Italia Viva: “L’Italia doveva avere un governo con una visione strategia e che doveva disegnare un percorso di ripartenza. Oggi il governo ha queste caratteristiche. La proposta che Draghi ha fatto alle Camere è chiara. Ne valeva la pena? Sì, bisognava farlo. L’Italia rischiava uno stallo che non potevamo permetterci”. Oggi “non mi sento una sopravvissuta, Italia Viva non ha vittime ma siamo presenti all’interno del governo, abbiamo Bellanova, Scalfarotto ma c’è tutta la squadra attiva, da Matteo Renzi ai parlamentari, Italia Viva è fortemente impegnata nel governo. Il governo Draghi non è tecnico ma nasce con una progettualità politica chiara, chi mette in campo una azione di governo sulla base di una visione strategica fa la migliore politica. Lo fa con una coesione ampia delle forze politiche, con presenza anche di persone che vengono dal mondo tecnico ma portatori di questa strategia”.
Per Bonetti con il nuovo esecutivo “il cambio di passo c’è ed è evidente – ha spiegato – credo che fosse ciò che mancava nella fase precedente. C’è un cambio di passo positivo fatto dalla concretezza delle scelte. Draghi ha assunto il ruolo politico di governo, è un uomo delle istituzioni che sta guidando il paese, un uomo capace di grande ascolto, capace di organizzare una strategia coinvolgendo i punti di vista diversi. Credo sia una dote straordinaria e ci rassicura”, ha concluso.
(ITALPRESS).
Bonetti “Disparità di genere inaccettabile, ora un piano strategico”
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