Carelli “Il centro è un arcipelago, va aggregato e federato”

ROMA (ITALPRESS) – “Sono uscito da un movimento che secondo me aveva perso un po’ la sua anima. Tre anni fa siamo partiti da un bellissimo programma elettorale che si basava su dei valori molto belli, ma l’attuazione nel corso di questi tre anni non è avvenuta come si pensava”. Lo ha detto il deputato del gruppo Misto Emilio Carelli, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’Agenzia Italpress. Carelli, da poco fuoriuscito dal MoVimento 5 Stelle, ha sottolineato come nel M5S spesso sono “state fatte scelte sbagliate e soprattutto non si è cambiata la mentalità da movimento di opposizione ‘del vaffa’ a movimento di governo. Dopo le lettere di espulsione a seguito del voto contrario al governo Draghi, di fatto la spaccatura è diventata una realtà. Una scissione andrebbe a salvaguardare i cosiddetti governisti che farebbero capo a Di Maio e hanno il sostegno di Beppe Grillo e potrebbero inglobare Giuseppe Conte e che stanno portando avanti una linea più pragmatica di governo”.
L’ex pentastellato ha spiegato poi che il no al governo Draghi in questo momento “di emergenza” è sbagliato. “E’ stato un errore far cadere Conte in un momento di emergenza, è stato abbastanza da irresponsabili, ma ora è dovere di tutti raccogliersi attorno a Draghi e sostenerlo”. Parlando della nascita di un possibile aggregatore di moderati Carelli ha spiegato: “Ho in mente una serie di cose che si potrebbero fare e di valori che si potrebbero sostenere, per questo ho pensato di potermi proporre come aggregatore di un nuovo centro moderato che raccolga anche i voti e il sostegno di quella fascia di elettorato che in questo momento non trova una casa dove approdare – ha proseguito – ma anche l’aggregazione di quei colleghi che vogliono uscire dal MoVimento o dal loro gruppo parlamentare per trovare un luogo di aggregazione che sia moderato e di centro”.
“In questa ricognizione che sto facendo mi sono accorto che c’è una sorta di arcipelago dove ci sono tanti piccoli gruppi e sta nascendo in me anche l’ipotesi di formare una sorta di federazione. Se noi riuscissimo a metterli assieme trovando i punti in comune, potrebbe diventare un fenomeno politico interessante – ha detto ancora il deputato -. A mio parere l’obiettivo primario è contribuire alla realizzazione di questo progetto che il governo dovrà portare avanti per una corretta spesa dei miliardi del Recovery, perchè da questo potrebbe nascere un nuovo boom economico. Se i progetti che riguardano il Recovery saranno proiettati verso il rilancio dell’economia e del mondo del lavoro questi diventeranno il volano per la rinascita economica”.
Parlando della pandemia e del piano vaccini, Carelli ha ricordato come il Governo Conte II abbia tentato in tutti i modi di affrontare un’emergenza senza precedenti e “soprattutto nella prima parte lo ha fatto anche bene”, ma bisogna “evitare approcci troppo semplicistici o troppo critici”.
“L’Italia aveva prenotato attraverso l’Ue una quantità di vaccini e di fatto ne sono arrivati la metà, questo comporta un rallentamento del piano vaccinale e chi si aspettava che l’arrivo di Draghi avrebbe provocato un cambiamento immediato sbagliava perchè non può avere la bacchetta magica, non è facile risolvere un problema di questo tipo. L’idea di arrivare nel medio termine a produrre i vaccini in Italia è corretta ma si dovrà aspettare mesi – ha evidenziato -. L’unica possibilità è insistere con le aziende produttrici per tentare di recuperare e avere più dosi possibili. Non dobbiamo mai dimenticare i morti perchè dietro quei numeri ci sono delle persone e delle famiglie che soffrono”. Carelli ha infine parlato del ruolo dell’informazione nell’anno del Covid, e da ex giornalista ha spiegato che “da parte di giornali e tv c’è stato un lavoro positivo anche per sensibilizzare le persone sulle misure, si poteva addirittura fare di più e non penso che sia stata fatta una informazione che spaventava la gente”, ha concluso.
(ITALPRESS).

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