La stagione degli smartphone 2021 sarà quella in cui vedremo scomparire progressivamente i caricatori. Ma la prima azienda a farlo è stata Apple, criticata per la scelta di snellire la confezione degli iPhone 12. Per poi scoprire che Xiaomi e Samsung faranno lo stesso, e chissà quale altro produttore. Ecco una breve storia di quando Cupertino decise di snellire i suoi dispositivi, cambiando il mercato.Nel 1998 Apple mise sul mercato il suo primo iMac tutto in uno: aveva la porta Usb ma non più il lettore di floppy disc. Che fino allora, e ancora per qualche anno, era stato ritenuto indispensabile da tutti i produttori. Lo “scandalo” durò comunque poco: i Mac eliminarono per sempre quel particolare e qualche anno più tardi introdussero i lettori di Cd e Dvd. Il floppy disc aveva fatto storia nel 1984, quando Steve Jobs presentò al mondo il MacIntosh. Celebre è la presentazione in cui introdiceva il floppy disc nel lettore per far “parlare” il computer. Già nel 2008 venne presentato un sottilissimo MacBook Air privo di lettore CD/DVD. Nel 2009 poi Apple iniziò ad abbandonare il supporto con i Mac mini server. In questo caso il drive ottico fu sostituito da un secondo hard disk. Il resto venne a cascata: nel 2010 si cominciò da tutte le versioni di Mac mini, ai quali fuaggiunta la porta Thunderbolt. Altra essclusiva della Mela. Il vicepresidente Phil Schiller spiegò la scelta con la necessità di rendere i computer più sottili e leggeri, nonché meno dispendiosi in termini di energia consumata. Aggiungendo ovviamente che chi avesse necessità del lettore poteva comprarselo a parte… Apple decise subito di non includerlo in iOS su iPhone, e tutti predissero il fallimento del Melafonino. Qualche anno dopo, nel 2011, la stessa Adobe giudicò Flash troppo pesante e poco sicuro sicuro per gli smartphone. Tanto da abbandonarne lei stessa il supporto per smartphone e tablet. Il tutto è stato sostituito da HTML che è molto più leggero e completo. E la stessa cosa sta succedendo adesso sui computer: dal 31 dicembre Flash non è più supportato sui Pc dall’azienda che l’ha creato. E il motivo è sempre quello: troppo pesante e attaccabile dagli hacker. Gli smartphone senza jack audio. Questa scelta è ancora oggetto di marketing da parte di chi ancora inserisce l’ingresso audio nei suoi dispositivi. Ma Apple ha puntato prima a utilizzare la sua presa Lightning come porta di trasmissione audio, e poi ha lanciato sul mercato auricolari wireless sempre più performanti. Il primo modello senza questo ingresso fu l’iPhone 7. E la scelta fu determinata dalla necessità di creare più spazio all’interno del dispositivo. Inoltre tra trasformazione del suono da digitale ad analogico fa perdere ovviamente qualità. L’arrivo delle Air Pods hanno cambiato il mercato dell’audio. E oggi tutte le grandi case hanno introdotto nel loro portafoglio cuffie wireless. Nonché smartphone flagship senza jack audio. Ora tocca ai caricatori. La novità introdotta con iPhone 12 è già realtà per lo Xiaomi Mi 11 (uscito in Cina e presto anche qui da noi) e il prossimo Samsung Galaxy S21. Di più: Apple ha tolto anche gli auricolari. Lei Jun, numero uno di Xiaomi, in un post pubblicato sul social cinese Weibo ha spiegato che la decisione è stata presa “in risposta alla chiamata ecologica”. E per risparmiare nella produzione permettendo di non alzare i prezzi. D’altronde si può anche dire che di accessori ormai sono pieni i nostri armadi. E dunque – con modelli sempre più dotati di batteria con ricarica wireless – presto dei caricatori fisici non se ne sentirà la mancanza. Anche se per un po’ diventeranno oggetto di business. Apple dunque ha fatto scuola, anche in questo particolare. Ma non si può certo dire che non abbia sempre visto in anticipo dove andasse la tecnologia. Come in questo caso.
(ITALPRESS/TraMe&Tech).
Caricatori & C., quel che Apple toglie gli altri levano
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