ROMA (ITALPRESS) – Al via da oggi a Potenza, la consultazione pubblica, che si sta svolgendo al Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, in collegamento web con diversi sindaci, presidenti delle due Province, Arpab e con tutti gli altri portatori di interessi della vicenda sulla localizzazione, costruzione ed esercizio del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.
L’incontro è stato voluto fortemente dal presidente della Regione Vito Bardi, convocato di intesa con l’assessore all’Ambiente della Regione Gianni Rosa, in seguito alla notizia del 5 gennaio scorso, da quando è tornato l’incubo scorie nucleari per la Basilicata, perchè la Sogin, società pubblica di gestione del nucleare ha reso noto del nulla osta del governo nazionale il 5 gennaio scorso, pubblicando sul proprio sito la documentazione del progetto. Immediata la reazione della regione intera.
Nella carta delle aree potenzialmente idonee a ospitare deposito nazionale rifiuti radioattivi risultano: Genzano, Irsina, Acerenza, Oppido Lucano, Matera, Bernalda, Montalbano e Montescaglioso. L’assessore all’Ambiente Gianni Rosa ha ribadito la posizione del tavolo di oggi “Un coro unanime di no. La Regione non può subire questo ulteriore aggravio che già paga in termini energetici per l’estrazione di petrolio, la linea è unanime – ha detto a più riprese – per redigere un documento unitario. La Basilicata si presenta con un unico documento che sarà redatto, entro 58 giorni che ci rimangono. Noi ci siamo immediatamente attivati”. La cabina di regia in mano alla Regione, in un documento condiviso da tutti, oltre ai comuni anche dalla parti sociali. “La Basilicata si presenta unita – ha evidenziato Rosa – non dimentichiamo anche l’Itrec di Rotondella, da quanti anni è presente quell’insediamento. La regione vuole svilupparsi guardando alle sue peculiarità, al turismo e alle sue bellezze naturali, e quindi sappiamo bene che al di là di quello che scrive la Sogin relativamente a possibili 4mila assunzioni , questo a noi non interessa. Oggi il presidente Bardi è intervenuto ad aprire i lavori, adesso è a Roma per intessere i rapporti politici mentre noi qui a fare un lavoro tecnico. C’è una volontà di presentare una proposta unanime”.
L’assessore ha ribadito che già il 31 luglio 2019 con una nota il Dipartimento ambiente esprimeva la sua contrarietà. “Oltre al sito della Sogin non abbiamo avuto altra comunicazione ufficiale, è un modo abbastanza ortodosso di lavorare. Siamo d’accordo tutti. Non sarà questo l’unico tavolo. La settimana prossima il presidente della III Commissione consiliare “Attività Produttive” Piergiorgio Quarto, convocherà una commissione ad hoc rivolta a tutti i consiglieri regionali per approfondire nell’ambito del Consiglio regionale queste tematiche.
“Da una lettura sommaria – ha commentato il direttore dell’Arpab Antonio Tisci – intanto chi dice di escludere la Basilicata perchè sismica dice una sciocchezza, perchè tutti i parametri utilizzati dalla normativa, fanno si che quelli individuati in zona sismica 2 siano invece perfettamente idonei. Dobbiamo lavorare sul valore naturalistico, non si può negare che in Basilicata ci sia flora e fauna da tutelare. Come Arpab daremo Il nostro contributo. Sono perfettamente contrario, a me non competono valutazioni politiche, ma non ci sono condizioni per svolgere questa attività. Tra gli errori grossolani che fa la Sogin ripeto, quello di ritenere che il territorio della Basilicata non abbia pregi naturalistici. Io credo quindi si possa intraprendere la strada per ribaltare tutti i requisiti e i tecnici sono già al lavoro”.
(ITALPRESS).
Nucleare, Rosa “Basilicata compatta per il no, al via tavolo”
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