BARI (ITALPRESS) – Un trapianto di rene che ha coinvolto 5 equipe e 64 professionisti del Policlinico di Bari con un “ponte” con i medici del Policlinico Gemelli di Roma. E’ quanto hanno fatto i medici del Policlinico di Bari in uno dei primi casi in Italia di trapianto su una persona con grave disabilità. Il ragazzo, un ventenne di Taranto, salvato dalla generosità del padre che gli ha donato l’organo, infatti, aveva un’insufficienza renale, ma in più è affetto da un deficit cognitivo grave associato a sordità e cecità e con una fortissima fobia degli aghi. Nonostante ciò è stato sottoposto a un delicatissimo trapianto di rene da vivente con un protocollo di gestione del paziente appositamente studiato per lui per le fasi pre-chirurgica, chirurgica e post-chirurgica. Un’operazione che ha messo insieme equipe di anestesisti, rianimatori, urologi, immunologi e nefrologi.
“L’intervento effettuato dai professionisti del Policlinico di Bari è un evento eccezionale – ha spiegato il coordinatore regionale del Centro regionale trapianti e direttore della Nefrologia del Policlinico di Bari, Loreto Gesualdo – si tratta di uno dei pochi trapianti su una persona disabile sordo-cieca fatti nel mondo, sono casi rarissimi. Siamo molto emozionati e orgogliosi di aver offerto a questo ragazzo una speranza di vita. Vogliamo celebrare questo risultato alla vigilia della Giornata internazionale delle persone con disabilità che ricorre il 3 dicembre con un messaggio forte di rispetto: il giovane paziente è una persona, non un disabile, un malato che merita di essere trattato come chiunque altro e di ricevere anche lui un trapianto. Oltre allo straordinario impegno di tutto il Policlinico, a rendere possibile l’intervento è stato il forte amore della famiglia e del papà che pur di vedere il figlio soffrire meno ha offerto una parte di se stesso. Voglio sottolineare che la salute è un bene comune e al ragazzo abbiamo garantito di avere una qualità di vita superiore rispetto a quella che si ha con un trattamento dialitico”.
Ad eseguire e coordinare l’intervento è stato il professor Michele Battaglia, direttore del Centro trapianti rene e dell’unità operativa di Urologia del Policlinico di Bari: “Qui al Policlinico di Bari abbiamo realizzato un’eccezionale operazione di squadra. – commenta – Il diritto alla salute non è solo quello dei pazienti Covid ma anche di chi ha altre patologie non Covid che non possiamo dimenticare. Oggi celebriamo con convinzione il diritto universale alla salute: tutti hanno diritto all’assistenza sanitaria senza distinzioni. Per noi medici ci sono solo pazienti, tutti uguali, tutti con gli stessi diritti. Dobbiamo ricordare la specificità del ricevente dell’organo che è portatore di disabilità molto gravi che ha sviluppato negli anni una intolleranza assoluta a tubi ed aghi. Per poter garantire l’intervento abbiamo stilato un protocollo. Lo abbiamo portato in sala addormentato, con sistemi di aerosol, lo abbiamo operato, lo abbiamo risvegliato solo quando gli abbiamo tolto tubi e aghi dopo cinque giorni di rianimazione in coma farmacologico. E poi è tornato in corsia senza accorgersi di nulla, ed è questo la specificità grandiosa di questa operazione”.
(ITALPRESS).
Al Policlinico Bari trapianto rene da vivente su giovane disabile
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