Si chiama ThinkAbout, ed è la prima azienda in Italia a valorizzare in maniera economicamente sostenibile le eccedenze alimentari. Un modello di start up innovativa guidata da Andrea Briganti focalizzata nella lotta allo spreco alimentare grazie al progetto NO.W! NoWaste. Che ha per obiettivo la minimizzazione dell’impatto ambientale della filiera del food, creando valore in termini economici etici e ambientali concretamente misurabili. L’obiettivo della start-up milanese è promuovere soluzioni per la riduzione dello spreco di risorse alimentari. Che in Italia ammonta al 5% della produzione annua per un valore di alcune decine di miliardi. “NO.W! No Waste”, il suo primo progetto, mette in contatto aziende di qualsiasi settore con produttori di cibo, grandi e piccoli, per recuperare lungo tutte le filiere alimenti ancora consumabili, prima che vengano smaltiti. Lo schema proposto è inclusivo e con vantaggi etici ed economici per tutti i soggetti coinvolti. Per i produttori che conferiscono alimenti confezionati altrimenti destinati al macero. Inoltre per le aziende aderenti al progetto, che offrendo un benefit di valore ai propri dipendenti contribuiscono alla lotta agli sprechi. Infine per questi ultimi che hanno la possibilità di fare acquisti etici e sostenibili, oltre che vantaggiosi. “Questo è un processo che rende tutti più consapevoli dell’assoluta interdipendenza tra produzione e consumi e dell’importanza dei comportamenti individuali – sottolinea il fondatore di ThinKAbout –. La riuscita di un progetto di sostenibilità non può prescindere dalla collaborazione e dalla partecipazione di soggetti anche diversissimi tra loro, individui o organizzazioni che siano. Così come occorre superare quell’approccio ancora diffuso in Italia di pensare prima a un progetto imprenditoriale e poi a come renderlo sostenibile. Oggi un’impresa o è sostenibile o non lo è, e la sostenibilità deve essere a sua volta considerata come un’occasione per creare lavoro, innovazione e profitto”.
(ITALPRESS/TraMe&Tech).
La start up che riduce lo spreco alimentare
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