Un vademecum contro le truffe online

Con l’attuale crisi economica e la progressiva digitalizzazione degli italiani si registra un aumento della criminalità informatica. Per questo Kaspersky e Kruk hanno pensato di unire le forze nel mese della Cybersecurity per fornire agli utenti una semplice e facile guida per evitare trappole e raggiri online.
A seguito del lockdown il 53,6% degli italiani ha dichiarato (in un recente sondaggio realizzato da Kruk) di aver aumentato l’abitudine di acquistare beni di vario genere online. Dimostrando una propensione a proseguire con acquisti online anche in futuro.
Sono in molti a prediligere l’uso della carta di credito (46,4%) anche se si tende a usare formule miste di pagamento, quindi non soltanto carta di credito ma anche altre forme di pagamento come Google Pay/PayPal/Satispay (38%), carte prepagate (36%) o carte di debito (19,6%).

Addirittura il 6,3% predilige l’acquisto online per evitare l’uso del contante ed evitare di maneggiare i soldi. Potenziale fonte di contagio da Covid-19. Rimane una percentuale di utenti che invece preferisce usare ancora la “moneta sonante” (40%) o per timore di essere truffati online (23%).
Timore non del tutto infondato come confermato da un’indagine di Kaspersky. Dalla quale è emerso che nel primo trimestre del 2020 è stato registrato un sostanziale aumento di frodi online che hanno preso di mira i dispositivi mobili. L’Italia è addirittura tra i primi 10 paesi per numero di utenti attaccati da trojan per mobile banking. E secondo un rapporto del 2019 le cyberfrodi e gli attacchi più comuni come Phishing Finanziari e Malware Trojan colpiscono principalmente banche (27%), sistemi di pagamento (17%) e e-shopping (8%).
In un momento storico dove la digitalizzazione ha un ruolo chiave per sostenere la vita quotidiana delle persone ma anche la stessa economia vi sono poche e semplici regole da tenere sempre in considerazione per evitare spiacevoli incidenti e addirittura rischiare di indebitarsi.

Ecco nel dettaglio la Guida di Kaspersky e Kruk alla navigazione sicura.

OCCHIO ALL’ORIGINALE
I siti web possono rivelarsi degli strumenti di “copertura” per quei cybercriminali. Che hanno il solo scopo di raccogliere i dati degli utenti. Per evitare che le informazioni personali finiscano nelle mani sbagliate, è importante non inserire i dati della propria carta di credito. O fare acquisti online se il sito sembra sospetto o se non è conosciuto.

TROPPO BELLO PER ESSERE VERO
Attenzione ad offerte e finanziamenti ‘troppo belli per essere verì, al di là che potrebbero essere siti fittizi dove accaparrare i dati degli utenti molte offerte di questo tipo possono presentare altrettante spiacevoli sorprese offrendo prestiti che non hanno niente di vantaggioso per gli utenti, anzi…
Quando si richiede un finanziamento, oltre all’importo finanziato, alla durata del prestito e al numero delle rate bisogna considerare due valori di fondamentale importanza: il TAN e il TAEG. Attraverso questi due parametri espressi in percentuale, infatti, si può conoscere con precisione quanto viene a costare il prestito. Un consiglio utile è quello di comparare offerte simili tra loro. In modo da confrontarle e individuare il tasso più conveniente, per non incorrere in spiacevoli sorprese.

USARE ADEGUATE PROTEZIONI
Per essere protetti dalle truffe di tipo finanziario, bisogna tenere ben presente che una soluzione di sicurezza adeguata installata sui dispositivi è in grado di creare un ambiente davvero protetto per tutte le transazioni finanziarie. La tecnologia Safe Money ad esempio protegge le transazioni finanziarie durante l’accesso a banche, sistemi di pagamento e negozi online. Situazioni in cui l’utente immette i dettagli della carta bancaria o esegue pagamenti in Internet.

NON FERMARSI ALLA PROTEZIONE SOLO DEL PC
Per tenere al sicuro le proprie credenziali, è importante mantenere lo stesso livello di protezione su tutti i device in uso: computer, laptop o dispositivi mobile. L’azione dei cybercriminali non ha limiti, per questo motivo il livello di sicurezza dev’essere il più alto possibile ovunque. In modo da ridurre drasticamente il rischio di far cadere le informazioni degli utenti nelle mani sbagliate.

OCCHIO A CONDIVIDERE I PROFILI SOCIAL
Esiste un ‘punteggio di credito socialè dettato da ciò che decidiamo di condividere con le aziende sui nostri profili social. Che può determinare o meno il buon esito di una richiesta di un prestito o finanziamento. Gli italiani, rispetto a molti altri paesi, sembrano diffidare delle aziende che chiedono di condividere i profili social.
E in realtà fanno bene visto che esistono già organi ufficiali predisposti per determinare l’affidabilità o meno di un buon pagatore. Il registro del CRIF, l’esperto globale dei sistemi di informazioni creditizie, ad esempio è un registro ufficiale che monitora in 50 paesi eventuali pagatori considerati non affidabili.
(ITALPRESS/TraMe&Tech).

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